Pisapia “Non vedo alternativa al voto in tempi certi e brevi”
È il giorno dei sindaci: dopo le dichiarazioni di Matteo Renzi in occasione del 69esimo anniversario della liberazione di Firenze dall’occupazione nazifascista (“La crisi c’è ma serve la forza della proposizione”), stamattina è stato il turno di Giuliano Pisapia, il quale ha rilasciato una breve intervista al Corriere della Sera.
Il primo cittadino meneghino ha rigettato la proposta di abolizione dell’IMU avanzata dal Pdl: “Berlusconi non ha più il diritto di lanciare ultimatum. Non entro nell’aspetto giudiziario, ma siamo di fronte ad un leader finito, bocciato anche dal popolo che lo aveva votato. La sua pretesa è quindi irricevibile. Si occupi pure del suo partito, ma rinunci a imporre le scelte al governo”. “Tutti vorremmo tagliare le tasse” – continua Pisapia – “ma chi ci governa deve assumersi la responsabilità di dire dove prendere i soldi che verrebbero a mancare. Nei giorni scorsi, il governo ha preso l’impegno di concordare ogni decisione su imposte locali e trasferimenti ai Comuni con l’Anci, che rappresenta sindaci di centrodestra, centrosinistra e liste civiche. E comunque non si possono mettere tutti sullo stesso piano: ci sono famiglie strozzate dalle difficoltà, giovani che non trovano lavoro e pensionati che non ce la fanno. È giusto che chi ha di più paghi di più”.
Il sindaco di Milano ha quindi parlato dello stato del governo nazionale e delle tensioni agostane tra i partiti che compongono la maggioranza del “governo di servizio” (come ribattezzato più volte dal presidente Letta): “Questo è un governo che non ha la forza né la libertà di fare le scelte necessarie per il bene del Paese, perché nella coalizione che lo appoggia c’è chi gioca a fare il poliziotto buono, dimenticando di essere corresponsabile dell’attuale situazione. Il limite non è nelle persone e i ministri stanno facendo tutto quanto possibile: ma la situazione politica complessiva e le pressioni del centrodestra rendono tutto insostenibile”. Per questo motivo il governo Letta è destinato a durare ben poco: “In questa situazione non si può sperare di affrontare la ripresa e quindi bisogna fare tutto quanto necessario per essere pronti in ogni momento al voto”.
Pisapia propone di formare una maggioranza pro tempore capace di cambiare l’attuale legge elettorale. Non prima però dello svolgimento del congresso del Pd, che potrebbe consacrare Matteo Renzi come candidato premier del dopo-Letta: “È una risorsa. Peraltro come molti nel Pd e nella sinistra. I problemi esistono, inutile negarli, ma sicuramente non ne è responsabile Renzi”. Abbiamo già raccontato su TP l’ipotesi di ticket dei sindaci, che circolava alcune settimane fa. Ora, questa proposta è tornata in auge, per via delle tensioni ormai insanabili tra Pdl e Pd.
Pisapia e Renzi tornano all’attacco del Pd e del premier Letta. Chissà quest’ultimo come risponderà alle loro accuse da Baku, in visita in Azerbaijan per ringraziare personalmente il presidente Ilham Aliyev per la scelta del gasdotto TAP, la più grande opera transnazionale degli ultimi anni che concluderà il suo percorso in Italia (Puglia).
Il presidente del Consiglio non vuole essere il bersaglio trasversale di una non-maggioranza, ma la decisione sull’IMU – che dovrà arrivare presumibilmente entro fine settembre – potrebbe porre finire all’esperienza di governo e alle sue ambizioni personali all’interno del Pd.