UE, la Commissione presenta lo Stato dell’Unione 2020

Pubblicato il 19 Settembre 2020 alle 11:51 Autore: Leonardo Menichini

Mercoledì 16 settembre si è svolto l’annuale discorso del presidente della Commissione Europea al Parlamento Europeo, dove è stato presentato lo Stato dell’Unione 2020. Negli anni precedenti il discorso si è tenuto a Strasburgo dove il Parlamento si riunisce in sessione plenaria, ma causa Covid-19, questa volta si è tenuto nell’altra sede del Parlamento a Bruxelles.

La Commissione ha presentato il suo piano di azione e le sue priorità al Parlamento in sessione plenaria. Questo tradizionale evento è stato istituito nel 2010 per rendere il ruolo della Commissione più democratico e trasparente agli occhi dei cittadini europei.

Si tratta di un evento simile allo State of the Union americano, nel quale il Presidente degli Stati Uniti si presenta al Congresso ogni inizio dell’anno per annunciare le condizioni generali del Paese e gli obiettivi futuri da raggiungere.

Nel corso del proprio intervento, la Presidente Ursula Von der Leyen, ha trattato numerosi temi cruciali.

CRISI SANITARIA

Il primo tema è ovviamente legato alla attuale crisi sanitaria, annunciando riforme per creare un’unione sanitaria europea, volta a potenziare la preparazione ad eventuali prossime crisi ed a rafforzare l’European Medicines Agency, centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. In questo ambito, inoltre, verrà creata una agenzia biomedica di ricerca e sviluppo e verranno ridiscusse le competenze in materia sanitaria fra UE e Stati Membri, in quanto quest’ultimi hanno la prerogativa sull’adozione di politiche in questo settore. Per quanto concerne i vaccini, Von der Leyen ha affermato che “i vaccini nazionalisti mettono vite a rischio. Una cooperazione le salva“.

MONDO DEL LAVORO

In secondo luogo, la Presidente della Commissione si è mostrata soddisfatta del programma SURE che porterà 90 miliardi di euro nelle casse di 16 Stati Membri per aiutare le piccole e medie imprese europee. Inoltre, la Commissione avanzerà una proposta per supportare gli Stati Membri ad introdurre un salario minimo nella propria legislazione, al fine di contrastare il fenomeno del social dumping all’interno del Mercato Unico e garantire una competizione equa fra le industrie europee.

UNIONE BANCARIA

Uno degli obiettivi della Commissione Europea è quello di completare l’Unione Bancaria Europea, di cui al momento sono stati realizzati 2 pilastri su 3, e il mercato dei capitali in modo da incrementare la crescita e gli investimenti all’interno dell’Unione Europea.

AMBIENTE

La Commissione ha deciso di aumentare il target dal 40% al 55% per la riduzione di emissioni di Co2 entro il 2030. In aggiunta, ha annunciato che il 37% di Next Generation EU (il piano da 750 miliardi di euro che comprende anche il Recovery Fund) sarà investito per obiettivi ambientali, come ad esempio la creazione di “valli dell’idrogeno europeee un milione di stazione di ricarica per veicoli elettrici.

POLITICA ESTERA

Per quanto riguarda la politica estera, la Commissione ha l’obiettivo di rafforzare la cooperazione nelle organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Organizzazione Mondiale del Commercio. Inoltre, l’Unione Europea deve promulgarsi per affermare l’importanza di avere accordi multilaterali invece che bilaterali. Per quanto riguarda la Cina, la Von der Leyen ha annunciato che Pechino è “un nostro partner commerciale, un nostro competitor economico e un nostro rivale sistemico“. In aggiunta, ha affermato il sostegno dell’Unione Europea al popolo bielorusso in protesta contro Lukashenko. Secondo la Presidente le elezioni tenute in Bielorussia non sono state libere ed eque e la brutale reazione del governo bielorusso alle proteste di piazza è stata vergognosa. La Von der Leyen non ha risparmiato critiche per la Russia, per il caso Navalny, e per la Turchia, definendola come “un vicino importante” ma allo stesso tempo intimidatorio verso i propri vicini.

COMUNITA’ LGBTQI

Infine, la Presidente si è rivolta alla comunità LGBTQI, auspicando ad una Europa fatta di uguaglianze, dove ciascun individuo abbia dei diritti. “Le free-zones per i LGBTQI sono free-zones per l’umanità. E nella nostra Unione non hanno posto.”, così la Presidente ha attaccato apertamente la Polonia che ha instaurato zone vietate alla comunità LGBTQI perché considerata una minaccia per l’identità del popolo polacco.

LE REAZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO

Alla fine dell’intervento ha seguito il dibattito fra i membri del Parlamento Europeo. Il capogruppo del Partito Popolare Europeo Weber si è soffermato sulla priorità della creazione di posti di lavoro e sulla necessità di non avere una “generazione perduta”, citando come esempio la disoccupazione giovanile al 40% in Italia. La capogruppo dei socialisti Garcia Perez ha apprezzato il piano di transizione ecologica promossa dalla Commissione, auspicando, però, una maggiore attenzione per le fasce povere della popolazione. I liberali di Renew per voce di Dacian Ciolos hanno rimarcato l’importanza del principio dello stato di diritto quando si tratta di concedere fondi agli Stati. Nicolas Bay di Identity and Democracy ha lamentato la mancanza di misure a protezione del mercato durante la crisi, così come ha criticato le rigide norme ambientali in quanto nocive per la competizione delle industrie europee.  La capogruppo dei Verdi Ska Keller ha accolto la proposta della Commissione di alzare il target al 55% per la riduzione delle emissioni ma ha criticato le scelte europee in termini di immigrazione. I Conservatori e Riformisti europei guidati da Legutko hanno criticato il fatto che ogni anno vengono fatti proclami nel discorso dello Stato dell’Unione che vengono puntualmente disattesi. Manon Aubry di Sinistra Unitaria Europea ha criticato la mancata menzione della crisi di solidarietà presente in Europa e ha considerato insoddisfacente l’incremento al 55% delle riduzioni di Co2.

Il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli nell’intervista post-evento ha dichiarato di esser soddisfatto delle parole della Von der Leyen, soffermandosi sul concetto di salario minimo europeo e lotta alla precarietà.

 

Lo Stato dell’Unione tenuto quest’anno ha avuto il compito di rispondere a una delle maggiori crisi avvenute in Europa dal dopo guerra. Il piano presentato dalla Presidente della Commissione avrà l’obiettivo di contrastare la crisi economica che susseguirà alla crisi sanitaria attualmente in corso. Nel caso in cui dovesse riuscire nei propri intenti, ciò potrebbe rilanciare il processo di integrazione europea.