Il piano di Letta: via duecentomila statali, risparmio per due miliardi
Secondo quanto riportato oggi dal Messaggero, allo studio del governo ci sarebbe un piano di corposa riduzione dei dipendenti pubblici. Si tratta, grossomodo, di circa duecentomila unità, delle quali, nei prossimi tre anni, la macchina statale dovrebbe fare a meno.
Tradurre la riduzione in automatici licenziamenti di massa (come è avvenuto in Grecia) sarebbe sbagliato: si parla infatti di prepensionamenti degli statali.
Nello specifico, il piano andrebbe a toccare i lavoratori over 57 della pubblica amministrazione, i quali attualmente sono condannati a restare al lavoro per gli effetti della riforma previdenziale di Elsa Fornero che allunga i tempi di pensionamento. Dipendenti che hanno un costo rilevante per le casse dello Stato, tanto che si è pensato di accelerare il loro percorso di pensionamento piuttosto che continuare ad impiegarli nel posto di lavoro.
Il progetto, a grandi linee, sarebbe già sul tavolo di Enrico Letta. Di certo i tecnici del ministero dell’Economia lo hanno studiato a fondo, calcolando che l’impatto sarebbe a costo zero in quanto gli esodi dei “lavoratori anziani” statali avverrebbero su base volontaria in cambio, per loro, di una possibile ricollocazione nel sistema previdenziale pre-Fornero.
Certo è che, se l’esecutivo manifestasse con decisione l’idea di portare avanti il disegno, si dovrebbe forzatamente aprire una non facile concertazione con le forze sindacali e di sicuro da più parti verrebbe mossa l’obiezione che il pubblico impiego ha già dovuto subire numerose decurtazioni negli ultimi anni: su tutti il blocco dei contratti e dei conseguenti aumenti salariali, dall’anno 2007-2008. Possibile dunque che il confronto governo-sindacati sul delicatissimo tema scatti a settembre, quando il ministro Giampiero D’Alia incontrerà i vertici dei rappresentanti dei lavoratori statali per avviare la trattativa sul rinnovo dei contratti.
Un’altra peculiarità del progetto in questione è la libertà di anticipare la pensione anche per le aziende private, le quali potranno decidere di mandare in prepensionamento il personale che, a causa della crisi economica o per altri motivi, risulta in eccedenza o in cassa integrazione. In realtà la possibilità di far uscire in anticipo i propri dipendenti dal mercato del lavoro è un’opzione già prevista dalla legge Fornero e pochi giorni fa l’Inps ne ha definito le regole applicative.