Sulla questione “agibilità politica” di Silvio Berlusconi, entro domani dovrebbe arrivare anche la voce di Giorgio Napolitano.
La notizia sembra decisamente fondata, dal momento che questa mattina i maggiori giornali italiani (Corriere, Repubblica e Stampa) hanno in grande evidenza sulle loro pagine proprio il richiamo a una nota del Quirinale attesa “prima di Ferragosto”, anche se il quotidiano torinese ipotizza la diffusione già oggi.
Fonti del Colle, dunque, danno per certo l’intervento di Napolitano, mentre fino ad ora le stesse fonti avevano escluso categoricamente che si fosse parlato del “caso Berlusconi” negli incontri avuti con le delegazioni dei partiti che sostengono il governo (è valso in particolare quando stati ricevuti gli esponenti di Pdl e Pd la scorsa settimana).
Quel che è certo è che il Presidente ha usato questi giorni per costruirsi un’idea sulla questione, attraverso vari contatti (diretti e telefonici) e molte riflessioni sulle possibili strade da seguire dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha condannato Berlusconi in via definitiva.
Da una parte, certamente, sono forti le pressioni del Pdl e delle persone più vicine al Cavaliere, affinché si trovi una soluzione per non espellere il fondatore del partito dalla vita politica italiana, che sia un provvedimento di clemenza o una decisione di altro tipo.
Dall’altra, c’è la netta contrarietà ufficiale del Pd (e, soprattutto, dei suoi militanti) a qualunque strategia che aggiri in pratica gli effetti della condanna, dati sia dall’interdizione dai pubblici uffici (ancora da ricalcolare), sia dall’applicazione delle norme della cd. “legge Severino” sull’incandidabilità dei condannati in via definitiva.
La questione è particolarmente delicata sul piano politico (e non sfuggono i motivi), ma anche su quello giuridico: vari esperti di diritto penale e costituzionale sono intervenuti in questi giorni, in buona parte per negare che vi siano alternative alla decadenza e (comunque) all’incandidabilità di Berlusconi alle prossime elezioni. Così come l’ufficio giuridico del Colle ha preparato un corposo fascicolo sulla questione.
Napolitano, in ogni caso, terrà probabilmente conto di tutto questo nella sua nota di oggi (o di domani): si parla di una dichiarazione ufficiale, pesata in ogni parola, in cui probabilmente si darà conto con ampiezza di tutto ciò che potrebbe essere di competenza del Capo dello Stato in una situazione come questa, a partire dall’irrogazione di un provvedimento di clemenza.
Umberto Rosso, su Repubblica, scrive che probabilmente la nota non arriverà prima dell’incontro tra Napolitano e il diplomatico per eccellenza di Berlusconi, Gianni Letta: si parla di un possibile abboccamento domani a Castelporziano, ma non è da escludere che qualcosa si muova prima.