Dal Blog: Di che colore saranno i calzini del Colle?
Anche a me sembra ovvio ciò che dice Gilioli (non di certo un fan del Presidente):
Mi immagino lo statement di Napolitano: limato non alla parola ma alla virgola, in compagnia dei suoi tanti consiglieri.
Eppure non c’è neppure tanto bisogno di leggerlo alla virgola per capire che a Berlusconi non è andata tanto bene.
Intanto perché Napo si è incazzato: «Sono stato, da parecchi giorni, chiamato in causa in modo spesso pressante e animoso per risposte o ‘’soluzioni” che dovrei e potrei dare a garanzia di un normale svolgimento, nel prossimo futuro, della dialettica democratica e della competizione politica», ma «di qualsiasi sentenza definitiva, e del conseguente obbligo di applicarla, non puo’ che prendersi atto»: E, ancora: «Non è accettabile che vengano ventilate forme di ritorsione ai danni del funzionamento delle istituzioni democratiche».
La grazia? «Si è sempre ritenuta essenziale la presentazione di una domanda quale prevista dal Codice di procedura penale. Ad ogni domanda in tal senso, tocca al Presidente della Repubblica far corrispondere un esame obbiettivo e rigoroso – sulla base dell’istruttoria condotta dal Ministro della Giustizia ».
Che è come dire: primo, caro Berlusconi, mandami una richiesta formale. Poi, con tutta calma, questa passerà in via Arenula e infine arriverà al Colle. Ma intanto la sentenza si applica: domiciliari ed eventuale decadenza da senatore inclusi. In base al «riconoscimento del principio della divisione dei poteri e della funzione essenziale di controllo della legalità che spetta alla magistratura nella sua indipendenza».
E infine, l’ex premier non si illuda di fargli sciogliere le Camere, «ipotesi arbitraria e impraticabile». Anzi, il governo deve andare avanti «sulla via di un deciso rilancio dell’economia » e bla bla bla.
No, non è andata molto bene, questa volta, al Cavaliere. Almeno, non come lui sperava. Certo: la sola idea che in futuro “valuti” un’eventuale domanda di grazia è inquietante – e qualcuno interpreta questa frase come un invito a presentargliela, questa domanda. Ma intanto nessun atto di clemenza è promesso né al momento ventilato, il che di questi tempi non è pochissimo. E, soprattutto, intanto la sentenza si applica.
Ora i berlusconiani parlano di ’spiraglio’ per far credere di avere vinto qualcosa. Ma quando a ottobre scatteranno i domiciliari, prepariamoci ad attacchi furibondi sui calzini del presidente, su quello che ha detto a una cena trent’anni fa, sulle sigaretta che spegneva per strada in via delle Botteghe oscure.