M5S, consigliere candida la fidanzata e due colleghe. Il meetup chiede le dimissioni

M5S, consigliere candida la fidanzata e due colleghe. Il meetup chiede le dimissioni

La trasparenza, il merito e la lotta al nepotismo sono da sempre temi cari al Movimento 5 Stelle, che si propone come alternativa a una politica fatta di privilegi, sprechi, favori e raccomandazioni. È per questo motivo che fanno ancora più clamore le polemiche riguardanti Alessandro Gnocchi, consigliere comunale grillino nonché candidato sindaco di Treviso in occasione delle ultime elezioni amministrative, reo di aver candidato la fidanzata e due colleghe per un posto nell’ente pubblico che gestisce il parco naturale del fiume Sile.

“Sono curriculum validi e persone competenti” ha replicato Gnocchi, giustificando la sua scelta. Ma resta il fatto che per gli attivisti del Movimento 5 Stelle candidare parenti, amici o fidanzate è un comportamento molto grave, tipico malcostume della casta politica che loro stessi si propongono di combattere. Proprio per questo, il giorno seguente alla presentazione delle candidature il meetup di Treviso si è dissociato dal comportamento di Gnocchi e ne ha chiesto le scuse. Scuse che non sono arrivate, inducendo gli attivisti trevigiani a chiederne esplicitamente le dimissioni.

“Siamo stati costretti a prendere le distanze, proporre la propria fidanzata ci sembra eticamente discutibile, e questo anche se ha un buon curriculum” ha affermato David Borrelli, ex consigliere comunale 5 stelle. “Siamo sempre stati contrari a poltronifici e nepotismi, sta alla base del movimento e non possiamo accettare quello che ha fatto. L’errore più grave però è stato non dimettersi”.

A questo punto, se Gnocchi non cambierà idea presentando le sue dimissioni, verrà aperta anche per lui la pratica di espulsione, che dovrà essere votata online dagli attivisti. Dal canto suo però, il consigliere grillino in carica non sembra essere intenzionato a tornare sui suoi passi. “Non serve che aprano un sondaggio sul blog, non contesterò la votazione. Ma non mi dimetto, non ho violato gli impegni col movimento”. In questo caso, se l’espulsione dovesse essere approvata Gnocchi sarebbe costretto a rinunciare all’uso del simbolo e passerebbe al gruppo misto, lasciando il Movimento 5 Stelle privo di rappresentanza in consiglio comunale.

 

Lorenzo Cini