Se al centro della cronaca politica c’è l’agibilità di Berlusconi, il percorso congressuale del Pd non esce di scena. Oggi tocca a Gianni Cuperlo, uno dei candidati alla segreteria, intervistato dal Corriere.
«Io penso che il Pd possa tornare a vincere nel Paese – dice il candidato della “sinistra interna” al Pd -. Però questo non accadrà se la sinistra non si rinnoverà, se non si lascerà alle spalle i suoi vecchi riti e miti. Dobbiamo dare fiducia a quella parte del Paese che ci chiede di voltare pagina».
Voltare pagina, per Cuperlo, non passa necessariamente attraverso una determinata persona, ma su un cambiamento profondo di cui il partito e la politica ha bisogno. Anche se, magari, fino a quel momento il cambiamento l’aveva incarnato qualcun altro. «Il nostro obiettivo è recuperare i tre milioni di elettori che abbiamo perso alle ultime politiche. lo non penso che abbiamo perso perché non c’era Renzi candidato premier. Però oggi mi rivolgo anche a quelli che avevano scommesso su un rinnovamento più coraggioso della politica, anche guardando a Renzi».
Cuperlo si fida dell’impegno della segreteria a far eleggere il segretario entro novembre. Non attacca Renzi, suo competitor alle primarie, non lo invita a desistere («Il problema non è avere un competitore in meno. Ma fare in modo che il partito abbia molti sostenitori in più»), ma sulla coincidenza tra segretario e candidato alla premiership è categorico: «Renzi punta alla guida del centrosinistra e quindi del governo. Io ho rispetto per lui e non gli do consigli ma continuo a pensare che chi si candida adesso alla guida del Pd dovrà dedicarsi a tempo pieno a questo impegno, con passione e non per fare altro. Perché questo è un progetto che va ricostruito nella sua identità».
Il percorso congressuale, in ogni caso, non dovrebbe avere alcuna ripercussione sul governo, né sulla sua azione: «La destra vuole togliere l’Imu a tutti. Ma se noi stiamo lì, è per altri obiettivi. Dal risolvere la vergogna degli esodati agli interventi a sostegno dei redditi di persone e famiglie. Per questo è importante che il governo incroci questi primi segnali di ripresa che si vedono e inneschi la marcia giusta».
Al destino di Berlusconi, Cuperlo dedica solo le battute finali: «Ma lei se lo immagina il Ferragosto degli americani che, magari su una spiaggia californiana, vedono passare gli aerei con lo striscione “Go Clinton”? Se lo immagina un cittadino francese che, sulla Costa Azzurra, vede passare un velivolo con la scritta “Allez Chirac”? A volte questo Paese sembra prigioniero di una maledizione che ci tiene lontani da quello che dovremmo fare: collocare l’Italia sulla frontiera avanzata dell’innovazione che questa crisi ci impone».
Cuperlo è convinto che, dopo la condanna definitiva in Cassazione, «da quello che la destra deciderà di fare dipenderà in parte la qualità della nostra democrazia. Se il Pdl non esce da questa tenaglia tra l’istinto al sovversivismo e il populismo tribunizio che vive all’ombra di un Capo, alla fine ci rimetterà l’Italia».
Gabriele Maestri