La Nuova Zelanda è il primo Paese dell’Asia Pacifico a legalizzare i matrimoni gay e il quindicesimo nel mondo.
Sono state celebrate anche in aereo le prime nozze gay che si sono svolte in Nuova Zelanda.
Trentuno le coppie dello stesso sesso che si sono unite in matrimonio con l’entrata in vigore della nuova legge e non sono mancate le scelte originali per celebrare l’evento, anche grazie ad appositi concorsi.
Lynley Bendall e Alli Wanickau hanno vinto il premio messo in palio da Air New Zealand e si sono sposate durante un volo da Queenstown a Auckland, davanti ai figli, parenti e amici. Gli australiani Paul McCarthy e Trent Kandler, vincitori del premio messo in palio dall’ente neozelandese del turismo, si sono invece sposati a Te Papa, il museo nazionale di Wellington. I due si sono detti felici di poter celebrare le nozze davanti ai media per dimostrare di essere persone normali. “Non abbiamo due corna, non siamo fenomeni da baraccone, non c’è nulla da temere dall’uguaglianza nei matrimoni” esprimendo rammarico perché le nozze gay non sono ancora possibili in Australia.
ITALIA: ARCIGAY CONTESTA ‘MUSICAL’ DIFESO DALL’AZIONE CATTOLICA
L’Azione Cattolica diocesana esprime la propria solidarietà alla “Comunita’ Arca dell’Alleanza” di Bisceglie (Puglia) circa le accuse di omofobia che le sono state rivolte in merito all’iniziativa “Musical ed evangelizzazione per le strade e le spiagge” in particolare per la serata svoltasi presso l’Anfiteatro Mediterraneo di Bisceglie in Puglia con il musical “Il mio canto libero (Scegli la vita!)”.
Ieri l’Arcigay nazionale aveva reso noto che la sera del 16 agosto, durante il musical un attore aveva esposto la teoria secondo cui “l’omosessualità deriva dalla mancanza della figura paterna e si ‘cura’ con la preghiera”.
“Condividiamo completamente – scrive oggi il presidente dell’Azione Cattolica Diocesana – i contenuti espressi nella serata, principi stessi della Chiesa Cattolica, e ribadiamo quanto detto nel comunicato dell’Arcidiocesi dell’11 agosto 2013 in particolare ‘il timore, in verità è che venga ferito il diritto fondamentale alla libera espressione della propria opinione”.
“Riprendiamo anche le parole del Santo Padre Francesco ‘Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla?’.
Quanto detto afferma senza alcun dubbio ciò che è avvenuto in quella serata: il racconto di una storia vera di un omosessuale che scopre Dio e in quel caso riscopre anche la sua eterosessualità. In una ricerca affannosa, vecchia quanto il mondo, si è sempre cercata un’idea di uomo: Diogene per tutta la sua esistenza ripete ‘Cerco l’uomo’ poi Nietzsche dice che ‘l’uomo è l’animale non ancora definito’, noi cristiani di oggi diciamo che l’uomo ha una dignità innata che lo rende sacro, e realizza pienamente la propria umanità solo nel rapporto di dono e di amore verso l’altro da sè e assimilato a sé dalla comune umanità. Siamo attenti a non creare il ‘complesso dell’omofobia’ chiunque presenti e pronunci il termine omosessuale è accusato di essere ‘omofobo’ cioè nemico delle persone omosessuali; il buon senso non è un optional, non passa di moda, recuperiamolo e facciamolo nostro, con serenità e senza paura”.