Grasso su Tav e Muos: per arrivare a soluzioni diverse ci voleva un approccio diverso.
Anche durante la chiusura del Parlamento per ferie, non si placano le polemiche e le discussioni in giro per l’Italia (pare addirittura che vengano lanciate agenzie da luoghi e località balneari).
Questa mattina all’apertura della 46esima sessione dei Seminari Internazionali sulle Emergenze Planetarie a Erice (Trapani) è intervenuto il Presidente del Senato Piero Grasso nella conferenza intitolata “La grande alleanza fra politica e scienza”.
L’ex Procuratore Nazionale Antimafia e nuovo candidato da L’Espresso per subentrare a Napolitano al Colle, ha parlato di come “scienza e politica devono abituarsi a coinvolgere i cittadini nei processi di decisione e di attuazione di qualsiasi applicazione tecnologica”.
Per Grasso la scienza è “il motore di pace più efficace che esista al mondo e la politica, come la scienza, è una dimensione al servizio dei bisogni sociali, che trova il proprio obiettivo ultimo nella difesa della qualità della vita”.
Il Presidente del Senato è tornato, così, a parlare di “Tav, della Tap e del Muos” che da anni alimentano il dibattito politico-economico-ambientale nel nostro Paese.
“Questi esempi sono emblematici. Forse era possibile arrivare a soluzioni diverse con un approccio diverso. Per risolvere le emergenze che minacciano il pianeta, la politica deve imparare a raccogliere le migliori risorse in campo e utilizzarle con il rigore del metodo scientifico, svincolata da precognizioni e conflitti d’interessi ” ha affermato lo stesso Grasso, che infine, ha terminato il suo intervento con una serie di domande retoriche ricche di enfasi: “Quante volte e in quanti modi per interessi di parte, noi politici contribuiamo a confondere invece che a chiarire? A prendere la parte più comoda invece che quella più giusta? A dar voce alle paure, elettoralmente più convenienti, che alle speranze? Ancora più banalmente: quante volte ciascuno di voi ha trovato dall’altra parte della scrivania politici incapaci di guardare oltre il limite della prossima campagna elettorale?