Massimo D’Alema “Renzi a Palazzo Chigi e Cuperlo alla segreteria Pd”
È un Massimo D’Alema in grande spolvero quello che si esibisce alla festa del Pd del comune di Taizzano, in provincia di Terni, Umbria.
Davanti ad alcune decine di militanti, D’Alema non si risparmia affatto e parla a tutto tondo del momento politico del paese. Lasciandosi andare anche a qualche duro attacco.
A cominciare dalla stampa: “In Italia la libertà di stampa non esiste, tutti i giornali appartengono a gruppi del potere economico che li usano non per vendere, ma per attaccare o difendersi”. “Pensate alla Fiat. Sta chiudendo tutte le sue fabbriche in Italia e nessuno lo scrive perché controllano La Stampa e il Corriere della Sera”.
Tutto qui? Neanche per sogno. Lo show del Lìder Maximo, infatti, è appena cominciato. Su Silvio Berlusconi, infatti, arrivano giudizi altrettanto trancianti: “Berlusconi dovrebbe dimettersi e andare agli arresti domiciliari. E prima o poi lo farà. Questo, comunque, non è detto che significhi la fine della sua carriera politica, perché anche Beppe Grillo, pregiudicato per omicidio colposo, fa politica stando fuori dal parlamento”. Un parallelo che consente a D’Alema di osservare, maliziosamente, che “milioni di italiani odiano i politici, ma amano i pregiudicati, diciamolo”.
Il dibattito prosegue ed è inevitabile che si arrivi a parlare del Partito Democratico.
Nell’occasione, D’Alema scarica Enrico Letta ed esplicita, a chiare lettere, la sua opinione, radicalmente mutata, riguardo al sindaco di Firenze Matteo Renzi: “Letta è solo un leader di transizione per un governo momentaneo e con un programma di scopo. Non sarà utile una seconda volta”. “Per il futuro io immagino Gianni Cuperlo alla segreteria del partito: è uno bravo e proviene dalla miglior scuola politica: la mia”.
Per quanto riguarda la premiership, invece, D’Alema non ha dubbi: “Vedo Matteo Renzi a Palazzo Chigi, è un ragazzo brillante, intelligente. Con lui candidato premier siamo 15 punti avanti alla destra e Berlusconi lo sa, quindi non credo che aprirà la crisi di governo”.
Una puntura al sindaco, in ogni caso, arriva: “All’inizio mi ha incuriosito, volevo conoscerlo, scoprire che genere di libri legge uno così. Alla fine non l’ho scoperto, ma ribadisco che è una persona capace”.
L’ex premier si dimostra sprezzante anche riguardo alle attuali liti dentro il Pd: “Tutti dicevano che i continui litigi tra me e Veltroni erano alla base delle divisioni nel partito. Siamo andati via entrambi ma i litigi non sono cessati, con la differenze che quelli che litigano oggi sono delle mezze calzette”.
BONDI A D’ALEMA “MAI UNA PAROLA DI UMANA COMPRENSIONE”
Sandro Bondi, coordinatore Pdl, commenta così l’intervento di Massimo D’Alema: “In tanti anni non ho mai ascoltato da quest’uomo un solo pronostico azzeccato, ma soprattutto non ho mai ascoltato una sola parola di umana e politica comprensione delle ragioni degli altri, una sola parola di rispetto per gli avversari politici e di intelligenza vera della realtà politica del nostro Paese”.