Si chiama “Mandela.is” ed è il neonato social network intitolato all’eroe della lotta antiapartheid.
Ad averlo creato sono due nipoti della grande famiglia allargata di Madiba che, secondo le loro parole, lo hanno voluto per raccogliere interventi, foto, riflessioni dei tanti fans di Mandela e per metterli in comunicazione tra loro.
Registrato in Islanda, nel marzo 2013, il network conta già migliaia di iscritti e messaggi di simpatia in tutte le lingue del mondo.
L’iniziativa ha però registrato anche le prime critiche che non sono affatto minori delle adesioni: c’è chi ipotizza si tratti di un ennesimo tentativo da parte dei familiari di Madiba di lucrare sfruttando il suo nome. Ai critici Ndaba Mandela, uno dei nipoti fautori dell’iniziativa, risponde che i proventi del sito saranno devoluti alla fondazione Africa Rising, organizzazione senza scopo di lucro, che incoraggia l’innovazione e lo sviluppo nel continente.
Personalmente penso che il rischio che paventano i critici sia più che concreto, ma fino a che non ci saranno elementi per affermarlo non ci sono motivi per non credere che l’iniziativa abbia come obiettivo primario quello di raccogliere e mettere in contato gli estimatori dell’esperienza politica e umana di Mandela.
Qui voglio solo fare una riflessione. Si sa che la classe politica sudafricana erede di Madiba non brilla di capacità, di correttezza, di idee, di programmi e progetti che rispecchino i sogni politici di Nelson Mandela ed è, invece, molto ripiegata sui propri interessi politici e anche personali, perde consensi e guida un paese che in questi ultimi venti anni non ha fatto grandi passi sul piano del progresso umano, soprattutto per la stragrande maggioranza della popolazione nera. Si sa anche che la grande famiglia di Mandela litiga sull’eredità morale e soprattutto economica di quest’ultimo.
Sarà inevitabile che una iniziativa come quella dei due nipoti di Madiba sarà chiamata ad avvantaggiare questo o quel clan politico tra tutti quelli (presidente Zuma in testa) che vorrebbero essere gli eredi ufficiali di Mandela.
Tra l’altro non bisogna dimenticare che intorno alla figura di Mandela ruota già una multinazionale che fattura milioni di dollari su gadget e altro: le magliette con il numero che Mandela aveva sulla divisa di Robben Island, oppure quella con la mano aperta stampigliata, oppure gli innumerevoli oggetti con il solito numero di Robben Island, i libri, i diritti dei film, etc…
Quella del social network è l’ultima iniziativa che si va ad aggiungere a tutte le altre. Fino a quando Mandela è stato lucido ha sempre rigorosamente controllato che tutto fosse etico e corretto e che il denaro venisse usato per iniziative a favore del progresso umano. Ma ora Madiba non è più lucido.