A fine luglio Maureen O’Connor, una ragazza di ventotto anni, ha pubblicato sul New York Magazine un articolo sull’impossibilità, per la generazione dei social media, di lasciarsi completamente alle spalle le vecchie relazioni sentimentali e i relativi ex fidanzati/e.
In passato bastava che uno dei due si trasferisse in un’altra città – sostiene l’autrice – per non avere più sue notizie. Tagliare i ponti risultava molto più semplice. Oggi non è più così.
Gli ex spuntano come funghi nei profili dei social network, rivelando i dettagli delle loro nuove vite. Oppure si fanno vivi attraverso le varie applicazioni del telefono cellulare, ormai universalmente condivise.
Un ex non sarà mai davvero tale finché pubblicherà foto su Facebook, apparirà nell’Instagram di un amico comune, ci seguirà su Twitter o sarà online in chat.
Scrive la O’Connor: “C’è l’ex a cui “piace” tutto quello che pubblichi. L’ex il cui compleanno appare nei promemoria automatici. (…) L’ex la cui nuova fidanzata ti ha inviato una richiesta di amicizia. L’ex che segui in modo da sapere come riconquistarlo. L’ex che segui in modo da sapere come evitare di incontrarlo. L’ex che hai visto peggiorare dopo la rottura. (Ti senti colpevole o orgogliosa? ) L’ex che finalmente ha seguito il tuo consiglio, dopo la rottura. (Ti senti frustrata o orgogliosa?) L’ex la cui nuova ragazza è esattamente come te. (Ti senti lusingata o hai i brividi?) (…) L’ex che ha tolto il tag a ogni immagine del vostro rapporto. L’ex che vedi condurre la vita che avevi sognato di vivere insieme, ma a vederlo adesso ti senti felice di non averlo fatto.”
L’era digitale, dunque, non permetterebbe mai veramente di rompere. Lascerebbe sempre aperta una porta. Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Le persone non si limitano a subire passivamente il bombardamento delle fotografie degli ex o il loro “eterno ritorno”.
Tutti – chi più, chi meno – si servono degli strumenti messi a disposizione dalla rete per indagare o, perlomeno, curiosare. Come quando – dice la O’Connor – decidiamo di controllare a che ora l’altro ha dato l’ultima occhiata a Whatsapp oppure di ficcare il naso nei profili dei suoi nuovi amici, aprendo altrettante schede del browser alla frenetica ricerca di informazioni.
Per aiutare chi vuole tagliare ogni ponte esistono diversi stratagemmi. Si può “bloccare” oppure “rimuovere” un ex da chat e social network. Coloro che non hanno abbastanza forza di volontà possono far ricorso a sistemi che rimuovono gli aggiornamenti indesiderati da Facebook e da altri social network. L’autrice menziona anche Ex Lover Blocker, un sistema che avvisa i tuoi migliori amici quando sei in procinto di chiamare il tuo ex, allo scopo di impedirti di compiere l’irreparabile.
L’articolo è pieno di esempi che potrebbero essere tratti dalle nostre vite e per questo induce a riflettere. Come adoperiamo i social network nell’elaborazione del lutto di una separazione? Se la rottura è stata dolorosa, andando a indagare non rischiamo, forse, di alimentare congetture ed elucubrazioni? Di rimanere inchiodati al passato, impedendoci di lasciarci alle spalle un rapporto esaurito?
Esistono rimedi tradizionali a mali moderni. La saggezza popolare suggerirebbe che il tempo è quello più efficace in questi casi. E che, mentre il tempo passa, è preferibile evitare di gettare sale sulla ferita.