Siria, Usa pronti ad intervenire, Letta promette: mai più precari nella P.a.
La rassegna stampa odierna apre con la crisi in Siria e il sempre più vicino intervento militare americano nel Paese medio orientale. Il segretario di Stato Usa Kerry ha avvertito Damasco “Avete usato le armi chimiche: un’oscenità morale. La Siria pagherà”.
Il Corriere commenta “Obama spera di punire Assad senza rimanere intrappolato in uno scacchiere che sinora gli ha procurato solo guai”. La Stampa “Europa divisa, l’Italia sulla linea di Berlino: bisogna aspettare le Nazioni Unite”. Repubblica “Gli Usa: Assad pagherà”. Il Giornale attacca “Non spingete l’Italia in un’altra guerra inutile”. Il Manifesto titola “Sulla via di Damasco”. L’Osservatore Romano avverte “Dallo scontro nessuna prospettiva per la Siria”. Il Secolo XIX svela i piani di Obama “20 giorni di attacchi aerei”.
La rassegna stampa del Tp si occupa anche dell’approvazione del pacchetto di riforme della pubblica amministrazione. “Abbiamo trovato una soluzione strutturale al problema del precariato” ha annunciato il premier Enrico Letta. Nuovo taglio delle auto blu mentre la service tax partirà nel 2014.
Il Corriere scrive “Ecco chi paga il conto dell’instabilità”. La Stampa rivela “Nuove tasse per eliminare l’Imu”. Il Sole 24 Ore sottolinea “Per crescere serve stabilità”. Il Messaggero , Unità e Repubblica si occupano del “salva precari”. Il Mattino “Letta avverte: a rischio i fondi Ue per il Sud”. La Padania attacca “Pubblica amministrazione, dal 4 settembre assunti anche gli stranieri senza cittadinanza”.
Altre notizie. Il Fatto Quotidiano si dedica ancora a Berlusconi e al suo possibile salvacondotto “Scudi umani salva Caimano, ecco il pateracchio del Colle. Squilla la tromba del solito Violante: “Berlusconi ha diritto alla difesa, giusto appellarsi alla Corte costituzionale”. Da Capotosti a Onida, da Vietti a Galli si leva il coro di saggi e giuristi di corte. L’obiettivo: rinviare la decadenza di Berlusconi”. Giornale e Libero immaginano un piano segreto internazionale con la complicità delle Borse per eliminare “politicamente” Berlusconi.