Siria, i venti di guerra spaventano i mercati

Pubblicato il 28 Agosto 2013 alle 17:30 Autore: Redazione

Siria, i venti di guerra spaventano i mercati

La possibilità di un intervento americano in Siria si fa, di ora in ora, sempre più probabile. Non rassicurano, gli investitori, le dichiarazioni che vogliono Obama ancora indeciso. I venti di guerra arrivano anche sui mercati e la ripresa si blocca.

Il Dow Jones perde l’1,14% a 14.776,44 punti, il Nasdaq cede il 2,16% a 3578,52, mentre lo S&P 500 è in calo dell’1,6% a 1630 punti.

Il crollo non è comunque isolato ma riflette un dato generale. La situazione è grave anche per le borse delle monarchie petrolifere mediorientali. Di fronte all’eventualità dell’attacco a Damasco: Dubai ha perso il 7%, Riad il 4. Meno grave ma comunque significativa la perdita per la borsa di Abu Dhabi, seguita da quella del Kuwait, del Qatar e del Bahrein.

In rialzo anche Petrolio Wti sui mercati asiatici per l’intensificarsi della tensione in Siria a cui potrebbe conseguire un intervento occidentale.

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Sale anche il prezzo dell’oro a Hong Kong, il prezzo è di 1413,83 dollari all’oncia, in rialzo di quasi 12 dollari.

Gli investitori, nella preoccupazione generale, hanno ignorato i segnali positivi provenienti dagli indicatori macroeconomici: l’indice Ifo, che misura la fiducia delle imprese tedesche, cresciuto ad Agosto di 107,5 punti, dato migliore negli ultimi 16 mesi, e il valore dei CTz, i cui tassi hanno rilevato un leggero rialzo. Calano leggermente i BTp rispetto alle aste precedenti.

Anche Piazza Affari chiude in perdita del 2,34% a 16.579 per l’indice Ftse Mib. A Milano vanno male tutti i settori. Sono i titoli bancari ad accusare i maggiori ribassi: in particolar modo Unicredit, Mediobanca e Intesa San Paolo, un po’ meglio Ubi Banca che ha da poco pubblicato i conti. In calo anche Mediaset.

Lo spread si ferma sotto i 260 e diminuisce anche il differenziale tra Bund tedeschi e Bonos spagnoli che si attesta a 263. Sui titoli a due anni l’Italia sorpassa la Spagna, sul mercato secondario i titoli italiani pagano l’1,95% contro l’1,74 di Madrid. Stabile il cambio Euro/Dollaro:la moneta unica viene scambiata a 1,3370, a 131,10 il rapporto con lo yen, in calo anche il rapporto dollaro/yen a 98,10.

Guglielmo Sano

L'autore: Redazione

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