La rinascita di Piovaccari dalla Lega Pro alla Champions

Pubblicato il 28 Agosto 2013 alle 18:56 Autore: Stefano Merlino

Quanti sassolini dallo scarpino si starà togliendo Federico Piovaccari.

La sua è una storia di sacrifici, duro lavoro e continui trasferimenti, ma anche di tanti goal. Per il bomber di Gallarate tante, troppe, sono state le squadre a non credere in lui, così come tanti sono stati i momenti difficili. Ma adesso le cose sono cambiate, la sua carriera pare aver raggiunto il punto più importante, quello che ogni calciatore sogna.

Se non fosse per le tantissime maglie che ha vestito, quella di Piovaccari sarebbe la classica storia del ragazzo cresciuto in provincia che realizza il sogno di giocare contro Messi e Cristiano Ronaldo.

Cresciuto nella Pro Patria, passa alla Primavera dell’Inter, dove si mette subito in luce grazie alla sua vena realizzativa niente male. Quindi le esperienze in Sicilia, precisamente a Vittoria, e a San Marino: in due stagioni più di venti goal.  Prima di arrivare al Cittadella, nella stagione 2010-2011, Piovaccari passa per Trieste, Treviso e Ravenna. Esperienze forse non indimenticabili per lui, ma pur sempre importanti dal punto di vista delle reti segnate, ben 14 nella sola esperienza ravennate.

Consacrazione. A Cittadella in Serie B, dopo anni da girovago, trova l’ambiente giusto e una società senza nemmeno troppe pretese che gli dà l’occasione di emergere definitivamente. E non se la fa sfuggire: 23 reti in 39 partite, tantissime, ma anche l’inizio di un incubo.

Nell’estate del 2011 passa infatti a titolo definitivo alla Sampdoria, appena retrocessa dalla Serie A.  A Genova, sponda blucerchiata, Piovaccari non riesce a dimostrare il suo valore, a Gennaio passa in prestito al Brescia, dove concluderà la stagione con 4 reti realizzate.

Comincia la stagione con il Novara, sempre in prestito dalla Samp, ma delude l’ambiente piemontese che da lui si attende tantissimo: in 6 mesi, Piovaccari non realizzerà nemmeno una rete, un record negativo da dimenticare subito.

Ancora un prestito. Questa volta al Grosseto, a partire dal Gennaio di quest’anno. I maremmani non disputano affatto un bel campionato, tra punti di penalizzazione e continui cambi in panchina. Inevitabile la retrocessione in Lega Pro. Piovaccari, con 7 goal in 17 presenze, torna alla Sampdoria, ma non per restarci.

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Dalla provincia alla Champions League. La dirigenza blucerchiata non vuole Piovaccari e lo spedisce con il primo aereo in Romania, in una società gloriosa, la Steaua Bucarest.  I rumeni devono giocare il terzo turno dei preliminari di Champions ed è qui che arriva la prima rete europea dell’attaccante italiano, nel ritorno contro i macedoni del Vardar.

Idolo della tifoseria. E’ nelle due gare contro il Legia Varsavia che Piovaccari tira fuori il meglio di sé, siglando due preziosissime reti, una all’andata e l’altra al ritorno, che valgono la qualificazione alla Champions per i rumeni. La prima storica per l’italiano, salvato dall’inferno della Lega Pro.

L'autore: Stefano Merlino

Sono nato nel 1987 e da sempre mi piace scrivere. stefano.merlino@termometropolitico.it (Twitter: @stefano_mago)
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