Fassina: “Aumento dell’Iva ora inevitabile”
Non la manda a dire Stefano Fassina, viceministro Pd dell’economia del governo Letta, da sempre contrario all’abolizione dell’Imu e che certamente non ha condiviso la decisione politica del governo letta di cancellarla, almeno per il 2013.
In un intervento sull’Huffington Post, infatti, ritiene che sia ormai ‘irrimediabile’ l’aumento dell’Iva già previsto per il primo ottobre per tranquillizzare Bruxelles.
Fassina riconosce che la soluzione sull’Imu è frutto di un compromesso (“perché il governo Letta è un governo di compromesso tra due forze politiche che sono e rimangono alternative”) e che tutto sommato sono giusti gli altri risultati raggiunti sulle risorse per la cassa integrazione straordinaria e gli “esodati”.
Il viceministro, poi, precisa che ieri è stato preso l’impegno di abolire “solo” l’Imu: la service tax ”conferma una componente patrimoniale dell’imposta come è per l’Imu” e l’imposizione sugli immobili rimane, “non per sadismo comunista, ma per evitare di tagliare servizi fondamentali o caricare ulteriormente sul piano fiscale i produttori, ossia il reddito da lavoro e di impresa”.
Alcune parti della decisione di ieri, però, a Fassina proprio non piacciono. Alcuni errori si rischiano nel reperimento dei 2,4 miliardi necessari a finanziare la cancellazione della seconda rata dell’Imu: “Vanno chiamate a contribuire anche le prime abitazioni di valore più elevato attraverso un acconto della service tax o altre soluzioni temporanee. Altrimenti, priorità di interesse generale continuano a soffrire”.
L’errore di base, tuttavia, sarebbe proprio la cancellazione dell’imposta per tutto il 2013, se non altro per le conseguenze pesanti di questa scelta sul piano fiscale: “In una fase così difficile – spiega il viceministro – dedicare un miliardo per eliminare l’Imu per meno del 10% degli immobili di maggior valore, ha sottratto preziose risorse a finanziare, ad esempio, il rinvio dell’aumento dell’Iva previsto, oramai irrimediabilmente grazie alla ‘vittoria’ del PdL sull’Imu, per il 1 ottobre. O per allentare il Patto di Stabilità Interno dei Comuni e rianimare i piccoli cantieri e l’attività di migliaia di imprese artigiane e relativi lavoratori”.
Pronta la reazione del maggior sostenitore – assieme a Berlusconi – dell’abolizione (totale) dell’Imu, il Pdl Renato Brunetta: “Fassina, per amor di polemica e di ideologia, straparla. Non ci sarà alcun aumento dell’Iva da ottobre, come da accordi di maggioranza. Aspettiamo smentite dal Ministero dell’Economia e delle finanze. Questo modo di fare del viceministro Fassina non e’ accettabile, in quanto produce incertezza e confusione. Perché?”
Durissima la reazione da Scelta civica: ”Nemmeno il tempo di paventare un timore, che il viceministro Fassina già conferma che è tragica realtà: il Governo rinuncerà a rinviare l’aumento dell’Iva perché il miliardo necessario se l’è già impegnato per togliere l’Imu – dichiara il responsabile fisco Enrico Zanetti -. Il Governo finanzia la propaganda del Pdl a favore di una minima parte della popolazione con i consumi di tutti gli italiani, una scelta scriteriata in termini di equità sociale e capacità di stimolo sulla crescita. Pd e Pdl dovrebbero francamente vergognarsi e a maggior ragione coloro i quali, in quelle file, si piccano del ruolo di economisti”.
Gabriele Maestri