Silvio Berlusconi ha firmato i referendum “radicali” per la riforma della giustizia.
Berlusconi ha scelto per l’occasione il tradizionale banchetto per le firme allestito dal partito di Marco Pannella a Largo di Torre Argentina, ad un passo dalla storica sede Radicale e altrettanto vicina a Palazzo Grazioli.
E il Cavaliere è giunto accompagnato dal leader dei Radicali con il quale ha avuto un nuovo colloquio – ieri mattina si era intrattenuto a lungo in casa Pannella – questa volta nella sua residenza.
Dopo aver firmato i referendum Berlusconi si è intrattenuto coi cronisti. Ed è tornato sulla notizia, diffusa ieri, racchiusa così nei titoli: “Berlusconi: ‘se cado io cade Letta’”.
Berlusconi oggi ai cronisti ha dichiarato: “Non ho pronunciato nessun ultimatum, io ricordo che questo governo è stato voluto fortissimamente da me, e sono convinto che l’Italia abbia bisogno che il governo continui a governare”.
Berlusconi ha inoltre aggiunto “non sono d’accordo con certe critiche perché questo governo sta anzi facendo cose egregie”.
“Ritiro dei ministri in caso di decadenza? Questo è quello che mi dicono gli stessi ministri, chiedetelo a loro. Comunque io mi auguro che questo non accada”. Cosi Silvio Berlusconi risponde quando gli chiedono se ritirerà la delegazione Pdl dal governo in caso di voto in giunta sulla sua decadenza da senatore. Il Cavaliere si è fermato a parlare in largo di Torre Argentina subito dopo aver firmato i referendum radicali sulla giustizia.
Più volte sospettati di ‘intelligenza con il nemico’ e al centro di un costante lavoro ai fianchi da parte dei ‘falchi’, i ministri Pdl vedono garantita la loro fedeltà da parte dello stesso Silvio Berlusconi che, in sostanza, fa capire di non temere sulla loro lealtà.
Delle condanne a suo carico Berlusconi si è detto convinto della matrice politica: “le condanne sono soltanto politiche e sono tese a eliminarmi affinché la sinistra possa prendere definitivamente il potere”.