Le elezioni in Polonia
Una novità delle ultime elezioni polacche è che finalmente per una volta non ci sono stati stravolgimenti negli equilibri o anche nella composizione stessa del mondo politico polacco. La Polonia, come altri Paesi dell’Est, si era caratterizzata all’inizio per una grande frammentazione del panorama politico e poi per grosse variazioni nei voti dei partiti con forze che emergevano vincitrici dal nulla e altre che scomparivano da una consultazione all’altra.
Ora il panorama politico sembra essersi piuttosto stabilizzato come in una democrazia europea con un partito, PO (Platforma Obywatelska) che è di centro-destra, cattolico liberale ed europeista, aderente al PPE, che dopo avere vinto nel 2007 ora ha confermato la propria supremazia perdendo pochi punti percentuali, il PiS (Prawo i Sprawiedliwość) secondo partito e principale opposizione che ha di nuovo perso la gara con il PO, diminuendo di altri 2 punti circa il proprio consenso, ed è un partito molto peculiare in Polonia in quanto rappresenta le istanze della parte più integralista, nazionalista, in parte populista e socialmente conservatrice del Paese, anti-corruzione e aderente a livello europeo all’alleanza dei Conservatori e Riformisti Europei come i Tories inglesi.
A notevole distanza vi sono il PSL (Polskie Stronnictwo Ludowe). classico partito agrario Est Europeo, che resiste a dispetto del tempo con un consenso quasi invariato, con radici nelle grandi zone rurali del Paese, un’agenda di intervento statale, soprattutto a protezione del settore agricolo, e una connotazione socialmente conservatrice.
L’unico partito a rappresentare veramente la sinistra è il SLD (Sojusz Lewicy Demokratycznej ) che nasce dalle ceneri del vecchio comunismo, è di ispirazione classicamente socialdemocratica con piena accettazione dell’economia di mercato e una agenda laico-progressista per i canoni polacchi, e ha governato in passato nell’ultimo decennio, prima di vedersi molto ridimensionato, da ultimo anche nelle recenti elezioni con una perdita del 5%, molto probabilmente andati al movimento Palikot (Ruch Palikota), forza che è stata la novità di queste elezioni, guadagnando il 10% dei voti, fondata da un ex esponente del PO, ma che si posiziona a centro-sinistra, con la sua prospettiva social-liberale, e l’anticlericalismo, nello stesso alveo in cui stanno il partito social-liberale danese o il D66 olandese.
Tra i partiti che non hanno superato lo sbarramento del 5% ricordiamo il PJN (Polska Jest Najważniejsza). scissione “finiana” del PiS, partito liberal conservatore ma più europeista e liberalizzatore in economia del PiS stesso, e il KNP (Kongres Nowej Prawicy). partito “tatcheriano”, ultra-liberista, anti-europeista, nazionalista e socialmente conservatore.
I risultati sono:
PiS ha probabilmente regalato qualcosa alle nuove formazioni di centrodestra ma anche a PO, che così ha compensato le sue perdite verso Palikot. Quest’ultima formazione tuttavia ha preso soprattutto da SLD, classica forza progressista e laica, ma forse percepita come troppo vecchia e legata al passato da settori giovani della popolazione. Si può notare come anche i verdi e il Pirate party a Berlino abbiano in effetti danneggiato la Linke, per esempio.
Distribuzione geografica:
Possiamo vedere come le due maggiori forze si dividano in modo netto nel Paese, con PiS che prevale a Est e Sud Est nelle aree rurali e PO altrove, soprattutto nelle città. E’ stato fatto notare come curiosamente l’area del PiS coincida più o meno con le zone polacche anche prima della Seconda Guerra Mondiale mentre quelle del PO sono quelle conquistate alla Germania e in cui vi è stata emigrazioni soprattutto dei polacchi provenienti dai territori ceduti all’URSS. L’area del SLD all’estremo Est è popolato da una minoranza bielorussa.
Distribuzione nel consenso nei segmenti sociali:
PiS è maggiormente diffusa nelle zone rurali (Wsie) dove raccoglie il 415 dei suoi voti a dispetto del fatto che secondo i dati più recenti queste accolgano solo il 32% della popolazione.
Mentre l’elettorati di PO è equilibrato, quello di Palikot è a netta prevalenza maschile. E’ curioso come un fenomeno simile contraddistingua in Italia IDV e 5 Stelle, del resto secondo i sondaggi in genere anche dannoi risulta che i giovani con maggiore interesse per la politica e internet, urbani e diciamo “post-moderni” siano maschi.
Tra i più giovani spicca il successo di Palikot, che quasi raggiunge PiS, e si comporta come il tipico partito social-liberale europeo, urbano, laico e giovanile, una novità in Polonia e probabilmente una reazione all’atmosfera cattolica pervasiva.
PO raggiunge invece il suo massimo tra i giovani adulti tra i 25 e i 39 anni, mentre vi è totale omogeneità con la media per gli adulti e invece PiS aumenta il proprio appeal nettamente tra gli anziani, dove in realtà PO rimane nella sua media, e probabilmente si tratta di Palikot qui ad essere marginale.
Il PiS prevale in modo imbarazzante tra gli elettori con istruzione elementare primaria (postawowe), più numerosi non a caso tra anziani ed abitanti delle zone rurali. E’ anche questa una cosa in comune con alcuni grandi partiti di centrodestra, per esempio il PDL in Italia. Prevale anche nettamente tra coloro che provengono da una istruzione professionale di base (Zasadnice zawodowe), un po’ come la Lega Nord in Italia.
Vi è invece poca variazione dalla media per l’insieme dei diplomati (srednie i pomaturalne) e invece è un trionfo per PO tra i laureati (licencjat i wyzsze), più diffusi nelle città non a caso e ovviamente tra i maggiori di 25 anni. Il valore di Palokot infatti qui non si innalza perchè moltissimi suoi elettori sono ancora studenti, piuttosto.