Mentre il Napoli nel pomeriggio ha sfatato il tabù Chievo (sempre vittorioso in casa contro i partenopei nelle ultime 3 stagioni), imponendosi d’autorità al Bentegodi trascinato da un super Hamsik, in serata la Juventus conferma di avere ancora tanta fame, nonostante i due scudetti consecutivi già conquistati.
Conte lascia alla spalle i malumori per le cessioni di Matri e Giaccherini, evidenziati ieri in conferenza stampa pre gara, e manda in campo la solita formazione a sua immagine e somiglianza: cinica, grintosa e mai sazia.
Il pesante rovescio subito in Supercoppa ha spinto Petkovic a correre ai ripari e ad accantonare l’idea del doppio pivot davanti alla difesa. Per la seconda gara consecutiva Ledesma si accomoda in panchina, con le chiavi del gioco affidate a Biglia, perno centrale del classico 4-1-4-1 che ha fatto le fortune della Lazio nella stagione scorsa.
L’inizio della gara è incoraggiante per i biancocelesti, pericolosi con una conclusione di Hernanes, ben neutralizzata da Buffon. Ma da lì in poi sale in cattedra la Juventus, con 20 minuti di dominio.
I bianconeri individuano nelle verticalizzazioni il punto debole dei biancocelesti. Dopo una prima avvisaglia (Vucinic stoppato al momento del tiro, dopo un bel lancio di Tevez) al 14° la Juventus passa. Pogba inventa uno straordinario filtrante per Vidal, abile ad inserirsi tra le maglie della retroguardia laziale e freddo nel battere Marchetti in uscita con un tocco chirurgico d’esterno destro.
Al 26° arriva il raddoppio, su azione quasi identica. Stavolta la verticalizzazione è firmata Bonucci, che dal cerchio di centrocampo pesca nuovamente il cileno, che aggancia con il destro e fredda nuovamente Marchetti con un piatto sinistro. 22° gol in 82 presenze ufficiali con la maglia bianconera per Vidal. Una media gol da urlo, per un centrocampista.
Dopo il 2-0 la Juventus cala leggermente il ritmo e la Lazio ne approfitta. Dopo appena 2’ Klose approfitta di una respinta imprecisa di Buffon su un tiro da fuori del solito Hernanes, e brucia tutti per il tap-in che rimette in corsa i biancocelesti. Per l’attaccante tedesco è il primo gol contro la Juventus.
L’ultimo quarto d’ora del primo tempo è prevalentemente di marca laziale, con diverse conclusioni dalla distanza (ancora Hernanes, Lulic e Candreva) che trovano Buffon abbastanza attento, sebbene non perfetto.
Il finale della prima frazione ha evidentemente allarmato Conte, il quale stimola la squadra all’intervallo, scuotendo le corde giuste. All’uscita dal tunnel degli spogliatoi torna infatti la Juve spietata ed affamata dei primi 25’ del primo tempo.
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Al 4° Vucinic chiude la gara, bruciando Novaretti e segnando con un tocco morbido sull’uscita di Marchetti, dopo l’ennesimo lancio al bacio di Bonucci. Per il montenegrino è il gol numero 100 in Italia, 24° con la maglia della Juventus.
La conferma della chiusura dei giochi arriva al 18’, con l’espulsione di Hernanes, il quale riceve il secondo giallo per un ingenuo fallo di mani nell’area bianconera.
Petkovic, impotente, si limita a sostituire Biglia con Ledesma, inserendo la seconda punta (Floccari) solo ad un quarto d’ora dal termine. Tuttavia, è la Juve a continuare a macinare gioco. Vucinic ci prova ancora ma, soprattutto, sale in cattedra Tevez.
L’argentino, dopo un buon primo tempo ed un inizio di ripresa sufficiente, dapprima colpisce una traversa dopo una splendida triangolazione con Vidal, quindi appone la ciliegina alla torta, facendo secco il suo marcatore e piazzando la palla nell’angolino basso alla destra dell’incolpevole Marchetti.
Per l’Apache è il terzo gol in altrettante presenze con la maglia bianconera: inizio da incorniciare. E per la seconda volta in due settimane è lui a chiudere il festival dei gol rifilati ai biancocelesti.
I minuti finali servono a Conte per concedere la standing ovation a Vucinic (al suo posto dentro Quagliarella, preferito a Giovinco e Llorente: una risposta decisa alle voci di mercato che vedono lo stabiese in procinto di lasciare Torino) e richiamare in panca l’acciaccato Barzagli (dentro Ogbonna) e lo stantuffo Lichtsteiner (al suo posto si rivede Isla).
Se Napoli chiama, Torino risponde. E la sfida, iniziata a colpi di quaterne, è appena all’inizio.
Pagelle di Juventus-Lazio:
Juventus (3-5-2): Buffon 5.5; Barzagli 6.5 (dal 37° st Ogbonna sv), Bonucci 7.5, Chiellini 6.5; Lichtsteiner 6.5 (dal 34° st Isla sv), Vidal 8, Pirlo 6.5, Pogba 7, Asamoah 6.5; Tevez 7, Vucinic 7 (dal 37° st Quagliarella sv). All. Conte 7.5.
Lazio (4-1-4-1): Marchetti 6; Cavanda 5 (dal 28° st Floccari sv), Novaretti 4.5, Cana 5, Radu 5; Biglia 5.5 (dal 20° st Ledesma 6); Candreva 6, Gonzalez 6, Hernanes 5.5, Lulic 5.5; Klose 6 (dal 37° st Ederson sv). All. Petkovic 5.5