Termina una divertente seconda giornata della serie A 2013-14: ben 43 i gol siglati tra le partite di ieri ed oggi.
Dopo le vittorie di Juventus e Napoli, oggi hanno guadagnato i 3 punti la Roma, l’Atalanta, l’Inter, la Fiorentina, il Livorno e l’Udinese. Il Milan torna alla vittoria battendo il Cagliari.
Roma-Verona All’Olimpico si gioca con la curva sud vuota ma la magica del Sergente Garcia non delude affatto. Nonostante l’ottimo primo tempo dei giallorossi, bisogna attendere l’ora di gioco per vedere la difesa scaligera – ben amministrata da Mandorlini – capitolare: tocca a Maicon, magistralmente imbeccato da Totti, aprire le danze e sbloccare il risultato. Appena due minuti dopo arriva il gol “a palombella” di Pjanic da venti metri e, per terminare in bellezza, arriva anche il gol dell’esordiente Ljajic. La Roma, nel finale, avrebbe anche l’opportunità di siglare il 4 a 0 ma si fa sentire la mancanza di una punta di ruolo. Mentre la Roma festeggia la vittoria, il Verona deve rinviare il ritorno a casa: alcuni tifosi romanisti hanno incrociato il pullman dei veneti sul raccordo anulare e hanno pensato bene di devastarlo. Momenti di gratuita follia.
Atalanta-Torino Il mister Colantuono festeggia le duecento partite sulla panchina della squadra bergamasca e si regala la squadra che voleva: incisiva e senza fronzoli. Ventura deve fare a meno di Cerci ma non per questo il Toro non attacca. Sono proprio i granata, dopo qualche timida azione nerazzurra, a chiudere il primo tempo in attacco e a riaprire nella stessa maniera la ripresa. I granata sprecano più di una palla in attacco ma Colantuono decide di rivoluzionare la squadra dismettendo il 4-4-2 per un 3-4-2-1 e subito arriva il vantaggio di Stendardo su calcio d’angolo. Ventura di reazione butta nella mischia Cerci ma il toro si sbilancia in avanti e concede a Lucchini il secondo gol, sempre su calcio d’angolo. L’Atalanta non offre spettacolo ai propri sostenitori, il toro troppo, ma alla fine contano solo i tre punti.
Bologna-Sampdoria Entrambe le compagini sono state strapazzate, la scorsa giornata, dalle pretendenti al titolo ed vanno alla ricerca dei primi tre punti. “Chi troppo vuole nulla stringe” e così i punti sono uno ciascuno. Apre le marcature Eder dopo una grave papera del portiere emiliano Curci ma l’idolo del web Moscardelli, un quarto d’ora dopo, sigla il pareggio con un fortunato tap-in. Il Bologna sale in cattedra nel secondo tempo e, dopo un paio d’occasioni sprecate, arriva il gol di Konè in rovesciata, forse il gol più bello della giornata. Ci pensa Gabbiadini a pareggiare i conti e, al settantesimo, disegna una parabola spettacolare dai venticinque metri che entra in rete ed inchioda il punteggio sul 2 a 2.
Catania-Inter Mazzarri continua la sua opera di restaurazione della difesa nerazzura senza però dimenticare il reparto offensivo. L’Inter del tecnico livornese è un capolavoro d’equilibrio al vecchio Cibali anche se, bisogna ammetterlo, il Catania di Maran deve invertire in fretta la rotta se non vuole trovarsi invischiata nella lotta salvezza fin d’ora. I siciliani partono bene impegnano Handanovic ad inizio partita ma ci vuole poco, appena venti minuti, per vedere il primo gol dell’Inter siglato da Palacio. La risposta del Catania non arriva e i nerazzurri sembrano giocare senza avversari in campo. Nella ripresa i ritmi rallentano ma la trama no. Il gol di testa di Nagatomo dimostra l’ottimo periodo per il giocatore del sol levante mentre l’incursione finale condita dal gol di Alvarez mostrano un Inter del tutto nuova e, probabilmente, nuovamente pericolosa.
(Per continuare la lettura cliccate su “2”)
Genoa-Fiorentina Per la viola è il momento della verità: dopo le non convincenti prestazioni contro Catania e Grasshopper, è arrivato il momento di tornare a mostrare il gioco brillante e spettacolare sfoggiato durante la passata stagione. Detto fatto e Montella marcia trionfante su Genova bombardata dagli assi gigliati. A sganciare la prima bomba sulla squadra del tecnico esordiente Liverani è il numero 10 Aquilani con un colpo di testa su calcio d’angolo e, centoventi secondi dopo, arriva il momento di Rossi che insacca anche grazie alla strana traiettoria assunta dal pallone che beffa Perin. Il terzo gol arriva grazie al piattone di Gomez su assist di Pasqual. L’arbitro fischia la fine del primo tempo col punteggio sul 3 a 0. Liverani sprona i grifoni che trovano il primo gol con Gilardino e che, però, subiscono il quarto subito dopo con Rossi che firma una doppietta. Il gol dell’italo americano tramortisce il Genoa e le altre due reti arrivano solo dai rigori siglati da Lodi e Gomez.
Sassuolo-Livorno Siamo ancora a settembre eppure in Emilia già si parla di salvezza, alquanto ardua, e di retrocessione, molto probabile. In Toscana, zone amaranto, si è invece più ottimisti e il poker rifilato ai neroverdi potrebbe essere di buon auspicio. Le marcature si aprono quando il giocatore del Livorno Greco insacca una punizione dai venticinque metri. Nella ripresa il Sassuolo si porta in avanti e Zaza sbaglia una e due volte prima di firmare la sua prima rete in massima serie. Gli emiliani ora ci credono e si sbilanciano così arriva la rete di Emeghara che beffa il numero 1 Rosati. Il portiere nero verde viene preso di mira dai tifosi quando viene infilzato anche da Paulinho e gli manca poco per ricevere un mocassino in testa. Sempre Rosati, nel finale, commette fallo in area e non si fa perdonare lasciando entrare la sfera calciata da Emeghara. Il Sassuolo inaugura molto male il Mapei Stadium.
Udinese-Parma Guidolin riesce finalmente a schierare una squadra in condizione partita e trova subito i tre punti contro un Parma apatico. L’Udinese capisce fin da subito che la giornata è quella giusta: dopo undici minuti, infatti, è Badu ad approfittare di un fiacco rinvio di Cassani per insaccare. Le percussioni di Muriel, per tutto il primo tempo, mettono in grave difficoltà il centrocampo e la difesa dei crociati che devono ringraziare la scarsa vena realizzativa di Di Natale se all’intervallo le squadre sono separate da un solo gol. Il raddoppio arriva grazie ad un errore di Mirante – pessima serata per i portieri emiliani – che concede ad Heurtaux una comoda palla per il raddoppio. Il fenomeno di Bari vecchia sicuramente è ancora lontano dalla condizione fisica adeguata ma basta trovarsi nel posto giusto al momento giusto per segnare la prima rete con la maglia del Parma a otto minuti dal fischio finale. Ci sono tutti i presupposti per un finale incandescente ma l’arbitro, il Sig.Ostinelli interpreta male un intervento di Mendes su Lazzari ed assegna un rigore ai padroni di casa, finalizzato da Muriel. Triplice fischio ma il Parma recrimina una colossale svista arbitrale.
(Per continuare la lettura cliccate su “3”)
Chievo-Napoli Non serve avere il pendolino di moschiana memoria per prevedere il risultato di questo match ma il Napoli di Benitez si trova ad affrontare l’avversario imposto dalla statistica: su cinque partite giocate al Bentegodi dal ritorno in massima serie, i partenopei hanno perso quattro volte. Questa volta il copione è diverso e la prima battuta è del primo attore Hamsik al terzo gol in campionato. Il Chievo reagisce e sfrutta gli errori di una difesa un po’ imballata nel primo tempo: Paloschi segna al ventiquattresimo anticipando Britos ma Callejon ristabilisce le gerarchie riportando gli azzurri aventi dopo quattro minuti. Passano appena due minuti e Maggio smarca perfettamente l’avversario Paloschi che spreca prendendo la traversa. Paloschi si rifà dopo dieci minuti fissando il momentaneo pareggio. Durante l’intervallo, evidentemente, Benitez ne ha dette quattro ai difensori e allora la ripresa si trasforma nel copione già scritto. Hamsik riporta in vantaggio i partenopei e Higuain, a dimostrazione di una splendida intesa col resto della squadra, sigla il 4 a 1 frutto di un’ottima triangolazione.