Dati Terna 2010: analisi geografica
Dopo una panoramica generale sui dati Terna 2010 relativi alla produzione ed al consumo di energia elettrica in Italia, in questo articolo verranno esaminati i dettagli a livello regionale, aggregando i dati a livello di macroaree, sfruttando le suddivizione zonale del Paese prevista per le elezioni europee: nord-ovest (Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria), nord-est (Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna), centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio), sud (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria) e isole (Sicilia, Sardegna).
Bilancio energetico per macroarea geografica |
Il nord-ovest del Paese corrisponde al 19,23% della superficie nazionale, ma racchiude all’interno dei propri confini oltre il 26% della popolazione italiana; si tratta della sola zona con rapporto percentuale significativamente maggiore di uno tra popolazione e superficie, essenzialmente a causa dei quasi dieci milioni di abitanti della Lombardia.
Quest’area consuma inoltre il 31% dell’energia del Paese producendone invece solo il 29%, ponendosi di gran lunga come la macroarea più vorace d’Italia in questa particolare classifica. Nuovamente è la Lombardia, che da sola costituisce il 20% del passivo energetico nazionale, a ritrovarsi letteralmente fuori scala rispetto a tutte le altre regioni. Il deficit energetico dell’area è situato intorno ai -21 TWh, e anche in questo caso è la regione lombarda (-22 TWh) a presentare le carenze maggiori.
Composizione della produzione energetica del Nord Ovest |
Dal punto di vista della composizione energetica, il Nord Ovest mostra una dipendenza dal termoelettrico inferiore alla media nazionale, ma compensata unicamente dalla forte e radicata presenza di centrali idroelettriche in tutte le regioni – meno la Liguria – che compongono la zona.
Solare ed eolico appaiono letteralmente ai primordi, con percentuali inferiori al punto percentuale, anche se il primo è in rapido sviluppo nella zona negli ultimi anni. In termini percentuali, il Piemonte si mostra capofila nel fotovoltaico, seguito dalla Lombardia, mentre è la Liguria a primeggiare nell’eolico, seguita dal Piemonte.
La circoscrizione nord-est occupa poco meno del 21% della superficie del Paese, un dato abbastanza in linea con la percentuale di popolazione che vive nelle regioni che la compongono, appena al di sopra del 19%. Solo il Veneto mostra un rapporto maggiore di uno tra percentuale di popolazione e di superficie, mentre il Trentino appare essere la regione meno densamente popolata.
A livello energetico quest’area consuma il 23% del fabbisogno energetico nazionale, producendo invece il 21% dell’energia prodotta all’interno dei nostri confini. Il nord-est si presenta in deficit di quasi 17 TWh, un valore che, sia pure più contenuto di quello del nord ovest, è il risultato di un trendpeggiorativo nel corso degli anni, in particolare in Veneto (-15 TWh a fronte del +5 TWh del 1998).
Composizione della produzione energetica del Nord Est |
Grazie soprattutto alla capacità dei bacini idrici del Trentino, il nord-est si configura la regione con la minima dipendenza da termoelettrico e al contempo con la massima capacità percentuale di idroelettrico, rilevante in tutte le regioni dell’area con la sola eccezione dell’Emilia Romagna. Si tratta anche dell’area italiana con il minimo sviluppo di energia eolica (Emilia capofila nell’energia prodotta da questa fonte), mentre Veneto e Trentino sono i capofila del fotovoltaico, in rapida ascesa verso il punto percentuale di composizione energetica.
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