Augello (Pdl) vs Stefano (Sel) su decadenza Berlusconi

Pubblicato il 3 Settembre 2013 alle 14:07 Autore: Redazione

Continua a tenere banco la decadenza da senatore di Berlusconi. Manca meno di una settimana alla riunione della Giunta delle elezioni del Senato che discuterà della decadenza da senatore del leader del Pdl.

Come anticipato ieri forse la riunione di Lunedì 9 Settembre non sarà decisiva. Intanto leggiamo cosa hanno dichiarato Andrea Augello (relatore del provvedimento sulla incandidabilità di Silvio Berlusconi) e Dario Stefano (presidente della giunta delle elezioni e delle immunità del Senato).

Andrea Augello del Pdl, in un’intervista a Repubblica in cui spiega che ”il ricorso alla Consulta resta aperto”.

 

andrea augello senatore pdl

“Come relatore – continua il senatore Augello – ho il dovere di riepilogare i contenuti della difesa e affrontare i nodi della legge Severino”.

Sul ricorso alla Consulta da parte della Giunta ”la questione da affrontare e’ se possa farlo in via preliminare o solo in fase di contestazione”. Augello dichiara di non aver avuto dubbi di costituzionalità al momento della votazione della legge. ”Ma non potevo averne – argomenta – perché la legge conteneva una delega al governo che doveva poi varare un decreto legislativo”.

Diverso l’approccio di Dario Stefano, presidente della giunta delle elezioni.

dario stefano

Stefano: La giunta ha condiviso all’unanimità l’idea di coordinare l’imperativo della immediatezza con le invalicabili prerogative difensive che vorremmo fossero sempre riconosciute a tutti i parlamentari”, tuttavia la decisione sulla decadenza di Silvio Berlusconi dovrà essere presa in tempi ”ragionevolmente rapidi” e senza ”scappatoie elusive in giuridichese”.

Sulla relazione Augello, Stefano spiega: ”non conosco ancora la proposta del relatore, ma ritengo ragionevole che la giunta si possa esprimere, per approvarla o respingerla, entro la fine della prossima settimana”.

Se Berlusconi chiedesse di essere ascoltato, ”le ipotesi procedurali sono due: la giunta può deliberare, ai sensi dell’art. 13 del regolamento per la verifica dei poteri, la attivazione di un Comitato inquirente, che poi procede all’audizione; oppure – spiega Stefano – può deliberare la contestazione dell’elezione. Procedura che, nel passaggio immediatamente successivo, prevede l’intervento diretto delle parti”.

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