Maroni a Berlusconi: “Togli il sostegno al governo”
Continua a grandi passi la marcia verso il 9 settembre, data fatidica per il futuro del Cavaliere: ne sa qualcosa anche Roberto Maroni, che ha telefonato al Cav per chiedergli alcuni chiarimenti.
Negli ultimi tempi, insieme a falchi, colombe e principi del foro di vario genere, Berlusconi sta tentando una corsa contro il tempo per trovare un escamotage perché la Giunta non voti la sua decadenza. Ora anche il leader (ancora per poco) del Carroccio e Presidente della Lombardia se ne interessa.
“Ho sentito Berlusconi e mi pare molto preoccupato – ha rivelato Maroni a margine di un convegno vicino Varese -. Mi auguro che tolga il sostegno al governo, sostenuto da una maggioranza dove c’è un partito, il Pd, che lo sta trattando come all’epoca fu trattato Craxi”.
Trovare, effettivamente, punti in comune tra l’ex leader socialista e il Cavaliere non sarebbe poi così difficile. Entrambi sono stati Presidenti del Consiglio (2 volte il primo, 3 volte il secondo), entrambi hanno guidato il proprio partito ed entrambi si sono trovati sotto l’occhio del ciclone della magistratura (manca solo che il secondo si dia alla latitanza).
Sul tema del rinvio alla Consulta della legge Severino, così come proposto da Luciano Violante nei giorni scorsi, Maroni poi ha dichiarato di aver “valutato la cosa ieri (durante la segreteria politica della Lega Nord, ndr) e ritenuto che in campo penale non possa valere il principio della retroattività. Quindi secondo noi la legge Severino in quella parte è incostituzionale e sarebbe utile il vaglio della Corte Costituzionale”.
Sulla questione, in ogni caso, la Lega Nord sarà chiamata a pronunciarsi in Giunta (con la sua unica rappresentante, la senatrice Erika Stefani) e, in seconda battuta, in aula, assieme alle altre forze politiche. Il tutto, dunque, a partire dal 9 settembre, con un’assoluta incertezza sui risultati che saranno raggiunti.