Le pagelle al calciomercato italiano

Pubblicato il 4 Settembre 2013 alle 18:45 Autore: Emanuele Vena

Sampdoria: voto 6.5. Se l’avvicendamento tra Poli e Bjarnason può destare qualche perplessità, quello tra Icardi e Gabbiadini lascia pochi dubbi sulla squisitezza dell’operazione. Bene anche l’innesto dell’Under 21 Regini, la conferma in prestito di De Silvestri e l’acquisizione di Salamon e Petagna. Unico neo la mancata cessione di Maresca e Poulsen, relegati ai margini della rosa.

Manolo Gabbiadini, il colpo di mercato della Sampdoria

Manolo Gabbiadini, il colpo di mercato della Sampdoria

Atalanta: voto 6. Vedasi Cagliari. Notevole immobilismo (il giovane Baselli ed il navigato Yepes unici innesti di rilievo) impreziosito dalla conferma di elementi chiave come Denis e Bonaventura.

Torino: voto 6. La fine della stagione scorsa aveva lasciato intravedere segnali di rivoluzione tattica, concretizzatasi con il mercato estivo. Ventura abbandona l’amato 4-2-4 e segue l’esempio di Conte, partito dallo stesso modulo per poi approdare al 3-5-2 attuale. L’addio di Bianchi, le sentenze del calcio scommesse (Barreto e Gazzi squalificati per 3 mesi, Gillet per oltre 3 anni) e la cessione di Ogbonna agli odiati cugini bianconeri ha spinto Cairo ad un intervento massiccio sul mercato.

Buoni gli innesti di Immobile, Larrondo, Farnerud, El Kaddouri, Bellomo, Bovo e Moretti. Tra i punti interrogativi, la mancata acquisizione di un numero sufficiente di esterni da 3-5-2 (fallito l’assalto a Ziegler e bocciato Dossena, si è ripiegato su Pasquale, a cui vanno aggiunti i confermati D’Ambrosio e Darmian) e l’assenza di un vero portiere di spessore (Padelli e Berni sono due buone riserve ma nulla più).

Genoa: voto 6.5. Preziosi ha provato sino all’ultimo a riportare il pupillo Borriello a Marassi, ma alla fine si dovrà accontentare (per modo di dire) di Gilardino. Ottima l’acquisizione last minute di Antonini, così come gli innesti di Lodi e Gamberini, oltre che dell’esperto Santana, in grado di tamponare le partenze dei vari Bovo, Moretti, Granqvist, Cassani, Jankovic e Vargas. Destano curiosità i giovani Vrsaljko e Centurion. La scommessa più grande resta però in panchina: Liverani, al suo esordio da allenatore, dovrà vedersela con uno dei più vulcanici presidenti italiani. Si prevedono scintille.

Sassuolo: voto 6. Di Francesco e la società hanno deciso di puntare sull’unità del gruppo, confermando gran parte dei protagonisti della prima storica promozione in serie A. Ad essi sono stati affiancati elementi esperti (Floro Flores, Rosati e Pegolo), giovani emergenti (Zaza, Pucino, Kurtic, Alexe e Marrone) ed elementi in cerca di riscatto (Ziegler, Schelotto ed Acerbi). La squadra è però giovane e mediamente inesperta, e ciò potrebbe impattare negativamente in un campionato ostico come la A.

Verona: voto 6.5. Toni, Donadel, Donati, Jankovic e Romulo sono elementi di sicura esperienza. Longo, Cirigliano ed Iturbe tre scommesse intriganti. Qualche perplessità desta la difesa, forse non propriamente all’altezza della massima serie. Toccherà a Mandorlini celarne i difetti individuali, dandole un’adeguata organizzazione tattica.

Livorno: voto 5. Sorprende il low profile di Spinelli, uno abituato alla massima serie e ben conscio del livello di investimenti necessario per una neopromossa. Emeghara e il rientro in patria di Greco, oltre ad una notevole infornata dalle giovanili dell’Inter (Duncan, Bardi, Mbaye, Benassi) non possono bastare.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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