Liste UEFA: grattacapi in salsa tricolore
Se i club italiani si barcamenano faticosamente nella compilazione delle liste UEFA, in Europa la musica è diversa. Le quattro semifinaliste della scorsa Champions League, per esempio, sono ampiamente in regola con i vincoli UEFA. Ulteriore dimostrazione di come le big del continente siano un passo avanti rispetto alle difficoltà del calcio nostrano.
Ben 6 gli elementi LTP nella prima squadra del Bayern Monaco (Lahm, Schweinsteiger, Müller, Kroos, Contento ed il lungodegente Badstuber, escluso dalla lista), a cui vanno aggiunti altri 5-6 ATP. Altri due LTP come Alaba e il giovane Weihrauch sono stati invece inseriti in lista B, riducendo la lista A ad appena 23 elementi (e lasciando così spazio per 2 eventuali innesti a gennaio, in caso di necessità). Segno di come il successo bavarese sul campo ed a livello economico-finanziario sia frutto di un’oculata programmazione di lungo periodo.
Anche il Borussia Dortmund di Klopp è rinato grazie ad un lungo quanto produttivo lavoro di scouting. Nonostante la cessione ai rivali del Bayern del gioiellino di casa, Mario Götze, il club di Dortmund non ha avuto problemi nella compilazione della lista, piazzando nei 25 ben 5 LTP (Sahin, Schmelzer, il giovane Hornschuh e i portieri di riserva Focher ed Alomerovic), con altri due in lista B (Ducksch e Günter) e una decina di ATP (tra cui un paio, Großkreutz e Reus, provenienti ugualmente dal vivaio giallo nero, sebbene vi abbiano trascorso meno di 3 anni).
Anche le due big spagnole hanno un corposo zoccolo duro fatto in casa. Il Real Madrid può contare su ben 8 LTP (Casillas, Jesus Fernandez, Arbeloa, Marcelo, Nacho Fernandez, Carvajal, Jesé e Morata), oltre a Varane potenzialmente schierabile in lista B ed altri 4-5 ATP. Il tutto in una rosa complessiva di appena 23 elementi, che ha permesso l’inserimento in lista A anche di due elementi della cantera madrilena (Garcia e Casado).
Ancor più incredibile (ma non è una novità) il successo dello scouting del Barcellona. Su 25 calciatori della prima squadra, ben 18 sono ATP. Tra questi ultimi, addirittura 14 sono anche LTP (Iniesta, Puyol, Victor Valdes, Xavi, Messi, Sergi Roberto, Bartra, Dos Santos, Cuenca, Montoya, Tello, Pedro, Busquets, Olazabal), mentre 3 degli altri 4 (Piqué, Jordi Alba e Fabregas) hanno trascorso almeno un anno nella cantera blaugrana, pur non raggiungendo il minimo di tre stagioni per essere tesserabili come LTP. C’è solo l’imbarazzo della scelta, in sede di compilazione della lista CL.
Per trovare una situazione un po’ più problematica come in Italia, bisogna invece dare un’occhiata alle big europee con alle spalle un magnate/sceicco ed una risibile politica dei vivai. Il Chelsea, vincitore della scorsa EL e pronto a dare l’assalto alla CL con il ritorno in panchina di Mourinho, conta appena 22 calciatori inseriti in lista, con il solo John Terry proveniente dal vivaio londinese.
23 invece per il PSG, con i giovani Ongenda e Maignan unici LTP. Uno in più per il City (24 giocatori in lista, con LTP il solo Richards più i due canterani Boyata e Johansen). Viceversa, nessun problema invece per i cugini dello United, con ben 6 LTP (Evans, Rafael, Cleverley, Fletcher, Giggs, Welbeck).