Draghi: “Segnali di ripresa ma i tassi resteranno bassi a lungo”
Tutto invariato: il costo del denaro resta fermo, al minimo storico. Questa la decisione presa oggi dalla Banca Centrale Europea: il Consiglio ha stabilito infatti di tenere inalterato il tasso di riferimento allo 0,5%, con un tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale all’1% e quello sui depositi allo 0%. L’ultima variazione risale allo scorso 8 maggio, quando la Bce tagliò dello 0,25% il tasso di riferimento. La notizia, largamente prevista, è stata accolta bene dalle Borse europee, tutte positive: Milano è salita a +0,68%, Francoforte a +0,48%, Parigi +0,66% e Londra con +0,89%.
Nella stessa giornata, anche la Banca d’Inghilterra ha tenuto i tassi allo stesso livello: il Monetary Policy Committee, il Comitato di politica monetaria della Bank of England, non ha variato lo 0,5%. L’MPC ha inoltre deciso di proseguire con il programma di acquisto di asset per 375 miliardi di sterline.
“La politica monetaria della Bce resterà accomodante finchè necessario, secondo quanto indicato nella guidance di luglio” spiega Mario Draghi, presidente della Bce. E’ vero che gli ultimi dati confermano un ritorno seppur graduale alla crescita ed è vero anche che la stessa Bce ha ritoccato le nuove stime per l’Eurozona per il 2013, con un Pil ora atteso per quest’anno in calo dello 0,4% dal precedente -0,6%: nonostante ciò, Draghi predica calma, non si fida e sospira “Siamo ancora agli inizi”. Secondo l’Eurotower infatti le politiche di austerity peseranno ancora in maniera negativa sulla disoccupazione, che “resta a livelli elevati”, e sull’attività economica. Quindi, ha ricordato l’ex Governatore della Banca d’Italia, i tassi rimarranno fermi “per un periodo prolungato” o addirittura scenderanno. I governi nazionali, da parte loro, “non devono sciupare gli sforzi fatti per riequilibrare i bilanci pubblici: per il consolidamento fiscale servono misure amiche della crescita”.
Se di Italia non parla (“Capirete perché” ha detto ai giornalisti presenti), Draghi ha aperto una parentesi sulla situazione siriana: “La Bce ha ben presenti i rischi geopolitici che potrebbero derivare dalla situazione in Siria” per la crescita “ed è pronta ad agire”. Infine, sulla supervisione unica bancaria ha confessato: “E’ in corso una discussione con il Parlamento Europeo, con progressi considerevoli: arriveranno notizie positive nei prossimi giorni”, ha detto il numero uno della Banca Centrale. A ottobre verranno invece resi noti “i dettagli sulla revisione della qualità degli asset delle banche europee”.