Ignazio Marino e le questioni in sospeso
Ignazio Marino sindaco di Roma alle prese coi problemi della Capitale.
I soldi che mancano, i cantieri della metro C ancora fermi, la chiusura della discarica di Malagrotta che s’avvicina, le perplessità dopo la pedonalizzazione di via dei Fori Imperiali: a Roma l’inizio di settembre si porta dietro tante questioni in sospeso. Per il sindaco Ignazio Marino la sfida comincia ora.
La pedonalizzazione di via dei Fori Imperiali era stato il biglietto da visita dell’amministrazione Marino. A distanza di un mese, l’iniziativa continua a spaccare la città. I negozianti temono ripercussioni negative sui loro affari, anche alla luce dei dati diffusi dalla Confcommercio che denuncia come nell’area di via dei Fori Imperiali “ad agosto il calo del fatturato sia stato del 40-60 per cento”.
Il fronte contrario alla pedonalizzazione è corposo e trasversale. Contrario il Pdl, contrario l’ex sindaco Alemanno (“Marino ha commesso un errore gravissimo nell’accelerare un progetto per pure scopo di immagine” ha dichiarato), contrario pure Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini in Assemblea capitolina: “È assurdo continuare a parlare di pedonalizzazione, in realtà abbiamo solo una corsia preferenziale dai costi record: il transito è vietato solo alle vetture private, ma l’area non è assolutamente a disposizione dei cittadini”.
Da stasera scatta pure la nuova disciplina del traffico a Testaccio, con l’attivazione dei varchi Ztl, altro progetto che non ha incontrato l’entusiasmo di tutti coloro che vivono e lavorano nel quartiere.
Mercoledì scorso, durante la passeggiata con Matteo Renzi lungo via dei Fori Imperiali, Marino ha detto di sperare di riuscire a togliere entro il 2015 “anche taxi, Ncc e autobus nella parte di via dei Fori Imperiali appena pedonalizzata. Per una totale pedonalizzazione della via poi, anche quella prima di via Cavour, bisogna aspettare di avere la Metro C almeno fino a piazza Venezia”.
Già, la Metro C. I cantieri sono chiusi da agosto tra tensioni, polemiche e rimpalli di responsabilità. La settimana scorsa sembrava essere arrivata la fumata bianca, tanto che Marino aveva dichiarato che il 10 settembre i lavori sarebbero ripresi: quasi certo che non sarà così. La distanza tra le parti rimane tanta e la distanza, in questa partita, si può tradurre in un paio di parole: soldi e scadenze.
(Per continuare la lettura cliccate su “2”)