Siria-Africa. La pace globale del Papa
Gli echi della guerra in Siria, le polemiche, il rischio di un intervento internazionale finora hanno solo sfiorato le attenzioni e l’interesse degli africani. L’appello del Papa per una giornata di preghiera per la Pace in Siria, in Medio Oriente e nel Mondo porterà il conflitto siriano all’attenzione degli africani che, di solito, e con buone ragioni, sentono lontane dalla loro realtà gran parte dei conflitti diplomatici, politici, economici e militari che infiammano il Medio Oriente, o l’Asia Minore teatri dove fino ad ora si sono fronteggiate con grande dispiegamento di mezzi le Grandi Potenze.
Gli africani sono informati, leggono, si interessano di politica internazionale eppure non si sono appassionati alle guerre in Iraq, in Afghanistan o al conflitto per il programma nucleare iraniano, o, appunto, ai rischi legati alla Siria. Il motivo è che sul loro continente ci sono già abbastanza conflitti che meriterebbero l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale. E si tratta di conflitti nei quali più che gli africani si confrontano le grandi potenze, le stesse che hanno lanciato i conflitti in Afghanistan e in Iraq. E le stesse che ora dibattono, senza trovare una intesa, sulla Siria.
Il Papa è amato in Africa, in particolare Francesco. E in Africa in questi anni il cristianesimo è cresciuto: avventisti, carismatici, evangelici, protestanti ma anche cattolici. L’avvento di Bergoglio ha dato un grosso impulso a questi ultimi e ora il suo richiamo alla preghiera certamente farà puntare gli occhi sulla Siria.
Il Papa peraltro non ha fatto un appello alla pace solo per i cattolici, ma per gli uomini di tutte le religioni e anche per i non credenti.
L’Africa in questi anni non è stata immune da interventi internazionali, basta pensare ai recentissimi: la Libia, la Costa d’Avorio, il Mali. Gli africani sanno bene che anche quelli non erano conflitti decisi in Africa dagli africani.
E sanno anche bene che conflitti potenziali come quello in Congo, o in Centrafrica, o crisi come quella dello Zimbabwe o della Somalia non hanno suscitato lo stesso interesse internazionale, di quello che ora si riserva alla Siria, anche se lo meriterebbero per le infinite dosi di sofferenza e dolore che hanno impartito (e impartiscono) alle popolazioni.
Ecco l’appello del Papa per la Pace sarà visto così in Africa, come l’attenzione di un potente del mondo verso le sofferenze della gente comune. Una attenzione che in futuro il Papa non mancherà di rivolgere e di chiedere anche per l’Africa. Ecco il Papa con questo appello ha reso la Pace un concetto globale, valido in Siria e anche in Africa.
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