Le cifre della guerra in Siria
2 007 598: è il numero di rifugiati siriani, aggiornato al 3 settembre 2013, dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (ACNUR). Di questi 2 milioni, almeno 171 610 rifugiati non sono registrati presso nessun campo profughi. L’ACNUR ha definito questo trend “allarmante”, poiché testimonia un grave inasprimento della guerra negli ultimi 12 mesi: a inizio settembre del 2012, il numero complessivo di rifugiati ammontava a “solo” 230 mila individui. “La Siria è diventata la grande tragedia del nostro secolo: una calamità umanitaria senza precedenti nella storia recente” ha affermato tre giorni fa António Guterres, Alto Commissario Onu per i rifugiati.
5000: è il numero di siriani che ogni giorno attraversano i confini del loro Paese, per cercare rifugio nei Paesi limitrofi. Il 97% dei rifugiati è stato accolto dagli Stati confinanti con la Siria, i quali si trovano a reggere il fardello di un numero così massiccio di profughi, con pesanti conseguenze sociali, economiche, infrastrutturali.
726 340: è il numero di individui siriani, aggiornato al 5 settembre, che si sono rifugiati in Libano dall’inizio della guerra.Il Libano è il Paese con maggior instabilità della regione, per cui flussi così imponenti di rifugiati destano gravi preoccupazioni nelle autorità libanesi e non, anche a causa degli squilibri demografici che si stanno generando: il Libano ha solo 4 milioni di abitanti e , di questo passo, si troverà ad ospitare 1 milione di rifugiati.
Altri 110 mila sono rifugiati nei campi profughi in Egitto, 168 mila in Iraq, 519 mila in Giordania, 460 mila in Turchia. Il 4 settembre i Ministri degli Esteri di questi Paesi si sono riuniti sotto l’egida dell’ACNUR, allo scopo di definire un piano congiunto per ottenere maggior supporto internazionale.
Nel comunicato congiunto, essi hanno affermato che “non vi è alcuna soluzione umanitaria al conflitto; piuttosto, deve esserci una soluzione politica alla crisi umanitaria”. Il 30 settembre si svolgerà un nuovo summit, per coinvolgere anche le istituzioni finanziarie internazionali. In Giordania, l’afflusso di rifugiati ha fatto aumentare la popolazione giordana dell’11%, per un costo stimato, nel solo 2013, di 2 miliardi di dollari, la stessa cifra sostenuta dalla Turchia per accogliere e gestire i 21 campi profughi al suo interno.
52%: è la percentuale di siriani di età inferiore ai 17 anni, che rientrano nei 2 milioni di profughi. Al 23 agosto, l’ACNUR stimava almeno 1 milione di bambini rifugiati.
4, 25 milioni: sono i siriani internally displaced, cioè che hanno lasciato la loro casa, ma si trovano ancora all’interno del Paese, secondo i dati del 27 agosto dell’ Ufficio di Coordinamento degli Affari Umanitari dell’ONU. La Siria si qualifica, così, il primo Paese al mondo per numero di internally displaced persons. Sommati ai 2 milioni di rifugiati, sono 6 milioni i siriani che hanno dovuto lasciare le loro case a causa della guerra civile.
47%: è la quantità di fondi per l’aiuto umanitario che è stata finanziata finora. L’ACNUR chiede 3 miliardi di dollari per fronteggiare l’emergenza umanitaria, ma ad oggi ne ha ricevuti solo poco più di 1 miliardo e 180 milioni.
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