Il Parlamento europeo dà un primo responso positivo alla richiesta della Lega Nord di abolizione del canone Rai. La petizione contro la tassa televisiva era stata presentata, alla fine del 2012, dall’europarlamentare del Carroccio Mara Bizzotto e dal Clirt ( Comitato per la libera informazione radio-televisiva).
Oltre alla richiesta dell’abolizione del canone, la petizione in questione, supportata da migliaia di firme, chiede anche l’apertura di una procedura d’infrazione comunitaria contro l’Italia per violazione della libera concorrenza.
Scendendo nei particolari, la richiesta leghista è stata accolta dalla Commissione Petizioni dell’Europarlamento, presieduta da Erminia Mazzoni (Pdl), che ha dato il via libera ufficiale all’ammissibilità delle questioni sollevate. “Si tratta di un risultato storico che premia la nostra battaglia per cancellare la tassa più odiata dagli italiani”, spiega Bizzotto.
“Dall’Europa arriva una decisione che, per la prima volta, mette in discussione l’anomalia tutta italiana del canone Rai. Una prima volta che infrange finalmente quel muro di gomma che ha sempre avvolto questa vera e propria rapina di Stato che, si badi bene, ruota attorno ad un Regio Decreto del 1938”.
La decisione delle istituzione europee era nell’aria, a rileggere la dichiarazione del vice ministro allo Sviluppo economico Antonio Catricalà, rilasciata lo scorso primo agosto: “In Europa si va abbandonando il concetto di canone a favore di un’imposta generale sui media e questo potrebbe servire da faro di orientamento”.
Esulta anche il giornale di Via Bellerio. La Padania, infatti, nell’edizione odierna, titola a piena pagina: “Pacco leghista alla Rai, anche Bruxelles dà ragione al Carroccio”, accompagnando il tutto con un’immagine di tanti pacchi numerati, chiaro riferimento al celebre gioco “Affari tuoi”, in onda ogni sera su Rai Uno.
Stizzita la reazione del Direttore Generale della tv di Stato, Luigi Gubitosi, che avverte: “A me risulta che il canone sia una tassa, e le tasse vanno pagate, ed è grave quando si invita a non pagare”.