La notizia era nell’aria da qualche settimana. Ma ora c’è l’ufficialità: Gianfranco Rotondi, Pdl, democristiano di lunga data ed ex ministro per l’attuazione del programma, si candida alla guida del centrodestra.
Come mezzo per divulgare la propria discesa in campo, Rotondi è prima intervenuto a Klauscondicio, celebre programma condotto da Klaus Davi, per poi confermare il tutto via twitter: nella giornata di ieri, infatti, l’ex ministro ha tempestato di cinguettii i propri follower annunciando di essersi proposto direttamente a Berlusconi come lo sfidante di Matteo Renzi. “Sfido Renzi perché è giusto che anche il centrodestra abbia in campo una nuova possibilità”, queste le parole di Rotondi.
La candidatura dell’ex ministro, tuttavia, non dovrebbe passare attraverso lo strumento delle primarie: il leader della “Democrazia cristiana per le Autonomie”, infatti, ha dichiarato che le stesse, nell’attuale forma, vanno lasciate al Partito democratico perché sono un’espressione “dell’eredità stalinista”. È risaputa, infatti, la predilezione del dittatore sovietico per le primarie.
Non contento, Rotondi ha rincarato la dose dando appuntamento domenica all’Hotel Parco dei Principi di Roma, storico ritrovo del centrodestra, per annunciare la propria candidatura, lasciando trapelare anche un intervento a sorpresa, durante la kermesse, di Silvio Berlusconi.
In un successivo tweet Rotondi, che si definisce al tempo stesso “democrsitiano e berlusconiano” e che una volta disse “noi siamo berlusconiani, dobbiamo cadere combattendo, siamo quelli che hanno difeso Ruby nipote di Mubarak!”, prefigura già il tipo di campagna elettorale da condurre: “Non chiederò contributi in danaro ma in ore, arte, idee. E così per l’Italia che sogno”.
In ogni caso, è tutto da vedere se l’ex ministro parli sul serio o se, piuttosto, si tratti di una boutade per pungolare il Pdl e stimolarlo ad un rinnovamento. Domenica avremo le risposte.