Camera, giù dal tetto: stop a protesta M5S
E’ durata poco meno di 24 ore, ma ha fatto decisamente rumore il gesto di una dozzina di deputati del M5S che hanno scelto di salire sul tetto del palazzo di Montecitorio, sede della Camera, e di passarvi la notte, per protestare contro il disegno di legge costituzionale che consente una procedura di revisione della Costituzione in deroga a quella prevista dall’articolo 138.
Lo staff del Movimento aveva preannunciato che verso le 16 e 30 il gruppo di parlamentari avrebbe cessato la propria iniziativa di protesta, per cui i parlamentari avrebbero abbandonato il tetto per poi partecipare a una manifestazione prevista proprio in piazza Montecitorio, mentre nella vicina piazza Santi Apostoli avevano espresso la loro posizione in difesa della Carta e del suo procedimento ordinario di revisione.
La scadenza è stata perfettamente rispettata e, pochi minuti dopo le 16 e 30, i deputati sono scesi con una copia della Costituzione in mano. Già dieci minuti prima delle 16, il grande striscione con la scritta “La Costituzione è di tutti” e una sagoma dell’Italia, calato ieri nel tardo pomeriggio tra le proteste (ascoltate solo per qualche minuto) dei commessi, era stato ritirato dai dodici deputati stellati, facendo capire che l’occupazione del tetto sarebbe finita nel giro di poco tempo: quello striscione ora è in piazza, debitamente srotolato.
A chi ha accusato il gruppo dei deputati vicini a Grillo di avere messo in piedi un’iniziativa grave e contraddittoria risponde il vicepresidente della Camera M5s Luigi Di Maio: “Non c’è nessuna lesione nella nostra azione di protesta a Montecitorio, come ha tentato di sostenere Laura Boldrini. La verità è che stiamo difendendo la Costituzione che altri vogliono prendere a calci. La valutazione della nostra iniziativa la faranno i cittadini firmando il nostro disegno di legge costituzionale contro la modifica dell’articolo 138″.
Sulla vicenda, ovviamente, interviene anche Beppe Grillo, rispondendo nemmeno troppo indirettamente alla presidente della Camera Laura Boldrini: “La violazione istituzionale non è sul tetto, ma sotto – scrive sulla sua pagina Facebook – stuprando la Costituzione e lasciando all’oscuro i cittadini”.