Nichi Vendola, leader di Sel, da sempre contrario alle grandi intese ha le idee chiare sul da farsi in caso di caduta del Governo.
Vendola a Repubblica: “Se il governo Letta cade, è obbligatorio cercare dentro le aule parlamentari una nuova maggioranza per chiudere alcune delle partite più drammatiche aperte, esodati e cassintegrati, e per cancellare l’attuale legge elettorale, il Porcellum”.
Il presidente della regione Puglia, Vendola, si ”aspetta” la decadenza di Berlusconi. ”Me l’aspettavo ieri – spiega – L’anomalia è il fatto che, nonostante i rapporti con Cosa Nostra, con ambienti della massoneria deviata e nel frattempo le vicende di fanciulle, faccendieri, stallieri, un protagonista come Berlusconi abbia potuto calcare la scena pubblica per oltre un ventennio, cosa che non sarebbe stata possibile in nessuna altra parte del mondo civile e democratico. Le mosse dilatorie del Cavaliere sono piuttosto ininfluenti dal punto di vista dei compiti della Giunta del Senato e questa volta non funzionano. Le modalità con cui Berlusconi ha rinviato o impedito i conti con la giustizia, sono la storia di questo ventennio”.
All’ipotesi di un Letta-bis con i transfughi del Pdl Vendola risponde che si parla di ”fantapolitica. Penso che dobbiamo togliere di mezzo il veleno dell’attuale legge elettorale cosi da tornare alle urne” e immagina un ”tipico governo di scopo con un mandato limitato. Le condizioni per un governo organico di cambiamento oggi non ci sono”.
Vendola sull’idea di società di un futuro governo. “Una società che si fonda sul principio della giustizia sociale, e della tutela delle fasce più deboli. Una società che si fonda sul principio dell’eguaglianza dei cittadini, tutti, di fronte alla legge. Una società che riconosce nella pace e non nella guerra il proprio fondamento morale. Perciò – aggiunge Vendola – non possiamo che essere accanto a chi sta costruendo una rete di mobilitazione a difesa della Costituzione repubblicana e contro chi pensa in questo Paese che la Carta sia un ingombro perché parla di cose che il mercantilismo e la destra non vorrebbero più sentire”.