Relazione Ue: 11% dei cittadini italiani è soggetto a gravi privazioni materiali
Negli ultimi tempi, i dati che ci vedono contrapporre alle maggiori potenze europee non ci hanno mai sorriso. I più recenti, sono frutto di una Relazione della Commissione Europea che ci ha visto, nel 2011, essere l’unico grande paese del vecchio continente in cui l’11% della popolazione è soggetta a “gravi privazioni materiali”.
I fattori di una povertà così diffusa sono molti e maggiormente dovuti alla crisi che giorno dopo giorno (a partire dal biennio 2007-2008) sta mordendo le caviglie allo stato sociale del nostro paese. Livello del reddito, tasso di disoccupazione elevatissimo, livello di istruzione, tabagismo, obesità sono solo alcuni dei fenomeni per cui nel 2011 ci troviamo ad essere il fanalino di coda delle grandi potenze Europee che se la spassano sicuramente meglio: la grave povertà colpisce il 5,2% dei francesi, 5,3% i tedeschi e 5,1% gli inglesi. Basti pensare che, sempre secondo la Relazione della Commissione Europea, ci sono molte persone in Italia che non possono permettersi le cosiddette spese non di “prima necessità” come televisione, cellulare o automobile. E nel mondo globalizzato, questo rischia di essere un dato traumatico.
In merito alla sanità, invece siamo messi piuttosto bene secondo la Commissione Europea. Negli ultimi dieci anni, l’Italia è riuscita a ridurre il tasso di mortalità infantile: da una media di 4,4 decessi per mille nati vivi (2001), a 3,2 nel 2011. I nuovi progressi scientifici e le ultime politiche sociali, hanno permesso il miglioramento della speranza di vita dei cittadini europei e il restringimento del gap tra coloro che possono permettersi cure adatte e chi non può. La Relazione si conclude con il dato sul tasso di mortalità maschile nel vecchio continente in cui l’Italia si posiziona al secondo posto, solamente dopo la Svezia, per minor numero di decessi.
Giacomo Salvini