“Moralisti del caxxo”. Come di consueto non va tanto per il sottile Beppe Grillo nel suo ultimo post così titolato: sulle pagine del proprio blog, il leader del Movimento 5 Stelle torna a scagliarsi prepotentemente contro Pd e Pdl riprendendo proprio l’epiteto lanciato ieri da alcuni esponenti della Camera ai parlamentari pentastellati durante una zuffa, calmata a fatica.
“Alla richiesta del M5S di espellere i delinquenti (intervento di Alessandro Di Battista bacchettato dalla Presidente Boldrini, ndr) si è levato alto il grido. I nominati del pdl e del pdmenoelle si sono indignati. E’ un paradosso che invece di accompagnare alla porta Berlusconi, un delinquente condannato in via definitiva, i nominati dai capibastone del pdmenoelle e dal truffatore fiscale, volessero buttare fuori noi” scrive sferzante Grillo, infuocando una dialettica politica già arroventata di suo.
E giù a ripetere la turpe espressione, che da insulto diventa slogan, motivo di orgoglio: “Noi siamo i moralisti del cxxxx, quelli che hanno rifiutato i rimborsi elettorali, che si sono tagliati gli stipendi, che hanno rinunciato alle auto blu” – prosegue l’ex comico – “Noi siamo i moralisti del cxxxx che non vogliono condannati in Parlamento, che mantengono la parola data agli elettori, gli unici a votare alla Camera per la decadenza del Porcellum”.
Il ribaltamento funziona: l’hashtag #sonounmoralistadelcazzo sale fino al secondo posto in classifica nelle tendenze italiane di Twitter, e coinvolge migliaia di utenti. “Noi siamo i moralisti e ne siamo fieri. Senza questi moralisti, il pdmenoelle avrebbe ancora una volta salvato il suo vero leader, Berlusconi, e non è detto che non ci riesca” incalza Beppe Grillo che come al solito ne ha per tutti, a destra come a sinistra.
“Vogliamo che l’onestà torni di moda, che i semafori rossi vengano rispettati, che i ladri finiscano in galera, che Camera e Senato diventino dei luoghi rispettabili e non dei postriboli della democrazia”. Per poi chiudere con un’indicazione chiara, che lascia poco spazio all’interpretazione e a margini di manovra: “Al voto subito. Fuori i delinquenti dal Parlamento!”.
Le parole di Beppe Grillo arrivano sui server del blog ufficiale qualche ora dopo l’intervista rilasciata a La Stampa da Lorenzo Battista, senatore del Movimento 5 Stelle, che apre ad un Letta Bis: “Nessun accordo col Pd? Dipende. Se ci fossero un presidente del consiglio terzo e un accordo su dei punti condivisi, si potrebbe chiedere alla rete che cosa ne pensa. Abbiamo preso otto milioni e mezzo di voti. Non credo che possiamo limitarci alla politica del no”.
Così come aveva già fatto il senatore Campanella, lo stesso Battista critica prima la partecipazione di Casaleggio al Forum Ambrosetti di qualche giorno fa (“La prossima volta mi aspetto di vederlo al Bilderberg”), poi prosegue sul tema delle alleanze in caso di una crisi di governo: “Non credo che si possa restare dentro il Palazzo senza fare delle proposte. Dobbiamo dare il nostro contributo pensando al Paese. Se ci diranno di no ne prenderemo atto”. E i diktat di Grillo? “”La diversità di opinioni è una ricchezza. E poi davvero non ce la faccio a credere che Grillo pensi di votare ancora col Porcellum”.