Con una Nazionale così è lecito sognare notti magiche nei mondiali di calcio dell’anno che verrà.
Battendo in rimonta la Repubblica Ceca, nobile decaduta del Vecchio Continente, i terribili ragazzi di Cesare Prandelli si aggiudicano con due giornate d’anticipo il pass Mondiale. Risultato storico per l’Italia, ulteriore dimostrazione della bontà del lavoro del C.T. bresciano dal futuro ancora incerto dopo Brasile 2014.
Il cammino azzurro cominciato contro la Bulgaria poco più di un anno fa, il 7 Settembre,con un pareggio, è stato pressoché perfetto, con nessuna sconfitta finora e soltanto due pareggi. Le avversarie del gruppo B, va detto, sono state molto più che abbordabili, forse l’unica insidia è stata data delle lunghe trasferte, Armenia su tutte. Sulla carta potevano spaventare alcune nazionali dalla storia gloriosa, ma sul campo si è visto che solo la Bulgaria, non a caso seconda in classifica, ha messo in difficoltà l’Italia. Sarebbe stato scandaloso però regalare all’Italia del pallone figuracce contro la nazionale maltese, non una regina del calcio europeo, così come contro quella armena.
Era doveroso trionfare come hanno fatto gli Azzurri, ma nel calcio si sa tutto è possibile. Chiedere, per esempio, ai tifosi della Repubblica Ceca: un incubo queste qualificazioni al Mondiale brasiliano, che costeranno quasi certamente la panchina al selezionatore accusato di essere troppo difensivista.
La Nazionale che ha costruito Prandelli può e deve distruggere le Furie Rosse spagnole che si presenteranno in Brasile più cariche che mai. Attenzione anche al Brasile che, davanti ai propri tifosi, si pone come unico obiettivo la vittoria finale. E poi le altre, Argentina, Germania, Francia, Inghilterra: l’Italia non deve sentirsi inferiore a nessuno.
Made in Italy. In questa gestione prandelliana si è vista una Nazionale che non riesce proprio a fare a meno dei talenti nostrani, amorevolmente protetti dal C.T. Giovani che devono tutto anche all’ottimo lavoro dei selezionatori delle nazionali minori, in continuo viaggio per gli stadi della Penisola e che ne seguono la crescita. Quello della valorizzazione dei giovani calciatori è un tema sul quale la Federazione dovrà intervenire il più presto possibile. Capita spesso che i giovani più promettenti vengano spediti all’estero a fare esperienza, a causa di incomprensibili logiche societarie, che preferiscono l’inserimento in rosa di sconosciuti stranieri dall’economico cartellino.
Balotelli è al centro del progetto di Prandelli: è da lui che ci si aspetta tanto in questi mesi. Non solo la doppia cifra nella classifica marcatori della Serie A con la casacca rossonera, ma anche un’affidabilità dal punto di vista comportamentale. Super Mario dovrà insomma dimostrare all’Italia intera di aver messo la testa a posto, evitando di rispondere alle vergognose provocazioni che non mancano mai negli stadi, anche d’oltreconfine.
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Il recupero dei vecchi. Dopo il fallimento del Mondiale in Sud Africa del Lippi bis, in molti avrebbero smantellato quella rosa formata dai Campioni del Mondo di Germania 2006. Prandelli non si è fatto minimamente influenzare dagli ordini a lui impartiti da buona parte dei giornalisti, allenatori da sempre vincenti ma che mai hanno avuto il coraggio di varcare il cancello di Coverciano. Anzi, ha avuto il coraggio di rischiare,di convocare in Nazionale giovani semi sconosciuti e di riportare in Azzurro giocatori finiti nel dimenticatoio. Il C.T. ha tenuto solo i senatori più motivati, quelli capaci di rimettersi continuamente in gioco anche nei momenti più difficili. Campioni come Buffon, Pirlo, De Rossi, Gilardino, sono stati fortemente responsabilizzati da Prandelli, che li ha elevati a modelli da seguire per un gruppo giovanissimo.
Le idee da grande innovatore sono subito piaciute a tutto l’ambiente. Il bel gioco che in tanti pretendevano, minacciando addirittura di abbassare drasticamente lo share, è ben presto arrivato e ha riavvicinato gli italiani alla propria Nazionale di calcio.
Il Mondiale brasiliano, che obbligherà tra l’altro i tifosi a lunghe nottate davanti ai propri televisori, potrebbe anche essere l’ultima esperienza sulla panchina dell’Italia per Prandelli. Allenare la Nazionale non è facile come sembra: incessanti pressioni, lunghi viaggi per visionare giocatori, riunioni tecniche e molto altro rendono difficile la vita di un Commissario Tecnico. Le squadre a volere Prandelli sono tante, tutte prestigiose, con la Juventus come prima scelta.
Intanto, speriamo che i sorteggi del 6 Dicembre siano piuttosto clementi.