Alzi la mano chi avrebbe scommesso anche solo un euro sull’exploit dell’Italia agli Europei di basket in Slovenia. Partiti tra polemiche e pessimismo, i ragazzi di Pianigiani sono invece riusciti a collezionare ben cinque vittorie consecutive, dominando il gruppo D e conquistando l’accesso alla seconda fase.
Nel girone Belinelli e compagni si sono sbarazzati agevolmente di ben cinque squadre: Russia, Turchia, Grecia, Finlandia e Svezia. Qual è la ricetta di una rinascita tanto inattesa? La risposta è affidata alle poche e semplici parole di Pietro Aradori: “Ci divertiamo, siamo sereni e facciamo gruppo”. Una chiarezza disarmante.
Dal 2004 ad oggi infatti ciò che era mancato all’ItalBasket era essenzialmente la tranquillità. Dopo i fasti della generazioni di Myers, Pozzecco e Basile chiunque indossasse la maglia della Nazionale era chiamato a sopportare una pressione inaudita.
Come se non bastasse il “sogno americano” dei ragazzi prodigio Bargnani, Belinelli e Gallinari non ha fatto altro che alimentare ulteriormente le aspettative di vittoria dei tifosi azzurri. Troppe pressioni però rischiano di penalizzare persino la squadra più forte e il crollo di risultati ottenuti negli ultimi dieci anni ne è la prova più tangibile.
A riportare entusiasmo nel gruppo azzurro ci ha pensato Simone Pianigiani, coach salito alla ribalta grazie alle vittorie ottenute in Italia con la Montepaschi Siena. Pianigiani è un lavoratore maniacale, attento ad ogni dettaglio e continuamente proiettato al miglioramento della squadra. Nello sport però non conta solo la tattica e il coach lo ha capito al volo: l’obiettivo primario, alla vigilia degli Europei, era quello di formare un gruppo che potesse finalmente gettare le basi per una squadra solida e duratura.
A giudicare dalle parole di Aradori, la missione può ritenersi compiuta con successo: “Questa nazionale ha trovato subito la chimica giusta, tecnica ma soprattutto umana. Cioè stiamo bene insieme, e magari anche vinciamo, insieme. Come abbiamo fatto finora, divertendo e divertendoci”.
Già, vincere. La corsa alla vittoria finale si fa ora sempre più difficile: l’Italia infatti dovrà affrontare due avversari insidiosi come Slovenia e Croazia. Contro i padroni di casa peserà anche il fattore campo: a Lubiana, infatti, sono attesi 13000 tifosi sloveni pronti a spingere i propri beniamini alla vittoria.
Gli azzurri però sanno bene come vincere e non vogliono smettere di divertirsi e far divertire. I fasti del glorioso passato targato Meneghin, Riva e Marzoratti sono ormai lontani, ma questo gruppo di ragazzi può farci tornare a sognare.