Due giorni fa il comitato scientifico, nominato dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin per vagliare il metodo Stamina, si è espresso negativamente sull’opportunità di iniziare la sperimentazione clinica. Il metodo in questione, che secondo il suo ideatore sarebbe efficace nella cura di varie malattie neuro degenerative, è stato invece ritenuto inadeguato.
Stando al rapporto del comitato scientifico, al metodo Stamina mancherebbero fondamenti scientifici tali da giustificare l’avvio della sperimentazione. La relazione, che non è comunque vincolante, sarà adesso vagliata dal ministero della Salute.
La decisione ha destato una serie di polemiche e reazioni. Prima fra tutte, ovviamente, quella di Davide Vannoni, presidente di Stamina Foundation, che ha annunciato un ricorso al Tar “contro un comitato scientifico di parte”, contestando la nomina “di quei membri che si erano già espressi chiaramente contro il metodo Stamina”.
Con questo metodo, ha aggiunto Vannoni, “sono in cura in questo momento a Brescia 40 persone, senza effetti collaterali e con risultati evidenti che mostreremo al Tar il prossimo 7 ottobre”.
Basandoci su questi “dati reali – ha detto il presidente di Stamina Foundation – dico che una bocciatura sulla carta vale poco rispetto a quello che è già in corso all’interno di un ospedale pubblico italiano”. Ad ogni modo “aspetto di vedere le motivazioni del parere”. Nel frattempo Stamina Foundation non si ferma: “Andremo avanti con le terapie: abbiamo 150 persone in lista di attesa a Brescia”.
Oltre a Vannoni, anche molti cittadini hanno contestato la decisione del Comitato scientifico. Su Facebook, ad esempio, sono sorti gruppi e petizioni che invitano a non abbandonare il metodo Stamina. Il pensiero degli utenti più “social” potrebbe essere così riassunto: “Il comitato è un’associazione a delinquere”. “Questo paese fa il contrario di quello che dovrebbe fare, uno dei tanti diritti che non ci è concesso è quello alla vita”. “Noi non molleremo mai”.
C’è però anche chi difende la decisione del comitato scientifico. “Vannoni non si permetta di criticare il lavoro del comitato, costituto da scienziati di tutto rispetto» ha dichiarato Emilia Grazia De Biasi (Pd), presidente della Commissione Sanità del Senato. Altre reazioni arrivano dal presidente dell’associazione Luca Coscioni, Filomena Gallo: “Se fosse vera, la notizia confermerebbe quanto da noi sostenuto da un anno, ovvero che il metodo Stamina è privo di metodo scientifico e non rispetta le regole”.