Al Quaeda e Al Zawahiri rilanciano la guerra santa sul suolo americano

Pubblicato il 14 Settembre 2013 alle 11:41 Autore: Guglielmo Sano

Torna a parlare Al Zawahiri, numero uno di Al Quaeda, proprio nel giorno in cui ricorre l’anniversario dell’attentato alle Torri Gemelle.

Nel messaggio audio diffuso sul web e poi rimbalzato velocemente su tutti i media internazionali, si rivolge a tutti i suoi “fratelli” e li invita a colpire l’America sul proprio territorio.

Per il successore di Bin Laden è ora di portare l’offensiva sul suolo americano “dopo aver vinto in Somalia, Yemen, Iraq e Afghanistan”.

 

attentato torri gemelle

Bisogna tenere alta la pressione a Washington, impedire che gli Usa abbassino la guardia, disseminando bombe “un po’ qua e un po’ là”. Seminare il panico e quindi colpire l’economia americana ormai al collasso a causa “delle spese militari impegnate per la sicurezza”.

Anche se non smette di augurarsi un attacco su grande scala, un evento memorabile, la nuova strategia sembra quella di voler arrivare a una “guerra di nervi” per “dissanguare” la già “traballante economia americana”.

Il medico egiziano esalta come modello, per il suo progetto di attacchi “disparati” condotti “da un fratello o da pochi fratelli”, l’attentato di Boston dello scorso 15 Aprile, 3 persone persero la vita e 264 rimasero ferite, nel quale vennero usate due pentole a pressione riempite con esplosivo e chiodi, un ordigno semplice e poco costoso, ma capace di procurare gli stessi effetti di una bomba a frammentazione.

Temerlan Tsarnaev, uno dei due attentatori di origine cecena poi ucciso in una sparatoria con la polizia, era vicino alle idee estremistiche come risulterebbe anche dai video che postava su Youtube.

Al Zawahiri ha concluso il suo intervento condannando come “brutale” l’attacco alla Fratellanza Musulmana in Egitto, denunciando una forte campagna anti-islamica nel paese e invitando, infine, i suoi concittadini a ribellarsi all’oppressione, segretamente pilotata dagli americani.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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