Se proviamo ad immaginarci John Lennon, cosa vediamo?
Un caschetto biondo che canta col resto dei Fab Four, un uomo al pianoforte vestito di bianco sulle note di Imagine, o il pacifista di Happy Xmas (War is over), abbracciato alla sua Yoko?
Del resto il frontman dei Beatles è tutto questo, ma anche molto di più.
E proprio andando oltre i pezzi musicali che gli hanno garantito l’immortalità, a Bologna e a Modena si è deciso di scavare da un’altra parte. L’obiettivo? Conoscere le altre facce di John Lennon, per toccare più da vicino la matrice di tutta la sua produzione artistica, nonché compagna fedele di vita: l’immaginazione.
Alla Galleria Civica di Modena è gia iniziata il 13 settembre – e continuerà fino al 20 ottobre – All You Need Is Love, John Lennon artista, attore, performer. In mostra, oltre alle locandine e memorabilia su How I Won the War ( film in cui John recitava nel ruolo di un soldato), una borsa in pelle bianca chiamata Bag One, che conteneva il regalo di nozze per Yoko: quattordici litografie con contenuti così espliciti da essere stati sequestrati, a suo tempo, da Scotland Yard.
Si continuerà a Bologna (18 settembre – 20 ottobre), dove c’è Literary Lennon. John Lennon scrittore, presso il Museo della Musica nell’ambito di Artelibro. Dedicata alla produzione letteraria dell’artista, la mostra passa in rassegna la sua formazione da scrittore: occasionale ai tempi della scuola (ma già spiccava il gusto per il non-sense), prosatore e poeta maturo all’uscita, nel 1964, di In His Own Write. E ci sarà spazio, nel capoluogo emiliano, anche per lavori pubblicati postumi, ricchi di citazioni e richiami ad autori per lui paterni, come Lewis Carrol o James Joyce.
Ma non potevano mancare le celebri immagini che immortalano il Bed-In, happening pacifista contro la guerra in Vietnam, realizzato nel ’69 da parte dell’ex Beatles e della moglie giapponese, catalizzando l’attenzione di tutti i giornali. Per l’occasione, l’allora giovane studente di fotografia Bruno Vagnini, ebbe la fortuna di poter scattare qualche foto nella suite 1742 del Queen Elizabeth Hotel di Montreal, dove la neonata coppia «stava seduta comodamente sul letto e rispondeva alle domande dei giornalisti» ricorda Vagnini. «Riguardando quelle immagini, ho notato per la prima volta di aver colto in alcune di esse gli sguardi di due innamorati».
Allora sempre a Bologna, ma alla Ono Arte Contemporanea da venerdì 20 settembre al 5 ottobre, da non perdere John Lennon Suite 1742, foto di Bruno Vagnini.
E anche se, come si è detto, si scaverà da un’altra parte, non avremo l’impressione di essere fuori strada. Ad aspettarci troveremo sempre la stessa, inconfondibile anima, che ha composto All You Need is Love. Solo che adesso, quando penseremo a John Lennon, la nostra immaginazione avrà ancora di più l’imbarazzo della scelta.