Mondadori, respinto ricorso Fininvest, Berlusconi dovrà pagare 494 milioni alla Cir di De Benedetti
Altra doccia gelata per Silvio Berlusconi. La terza sezione civile della Cassazione ha infatti confermato la condanna inflitta alla Fininvest dai giudici milanesi a versare un risarcimento alla Cir per la vicenda del Lodo Mondadori. Respinto quindi il ricordo presentato dalla Fininvest. La Suprema Corte ha condiviso quasi totalmente le conclusioni dei giudici del merito, accogliendo solo uno dei motivi di ricorso presentati dalla holding guidata da Silvio Berlusconi che ha portato ad una lieve riduzione del risarcimento. Riduzione che si aggira intorno ai 23 milioni di euro.
A conti fatti, detraendo tale somma dall’intero risarcimento a favore di Cir stabilito dalla Corte d’Appello di Milano (pari a 564,2 milioni di euro), il Cavaliere dovrà sborsare a De Benedetti ben 541,2 milioni di euro. Molti di meno rispetto alla cifra stabilità in primo grado: allora infatti il giudice Raimondo Mesiano aveva stabilito un risarcimento pari a 494 milioni di euro. Per la terza sezione civile della Cassazione la pronuncia con cui la Corte d’appello di Roma, nel 1991, annullò il lodo arbitrale favorevole alla Cir di De Benedetti per il controllo della Mondadori fu una sentenza “corrotta” che provocò un “danno ingiusto”.
Il primo a commentare la sentenza è stato l’esponente del Pdl Sandro Bondi. “La sentenza della Cassazione conferma che nessuno in Italia può sentirsi piu’ al sicuro: nessuno può sentirsi sicuro della propria libertà personale, sicuro dei propri beni, sicuro dei propri diritti”. Per il segretario del Pdl Angelino Alfano “La sentenza sul Lodo Mondadori è sproporzionata nelle sue dimensioni e conferma che nei confronti di Silvio Berlusconi c’è un attacco al politico e all’imprenditore. L’azienda ricorrerà nelle sedi internazionali”. Esulta De Benedetti che esprime tutta la sua soddisfazione in una nota. “Prendo atto con soddisfazione che dopo più di vent’anni viene definitivamente acclarata la gravità dello scippo che la CIR, attraverso la mia persona, subì a seguito della accertata corruzione di un giudice da parte della Fininvest di Berlusconi, il quale, a quel tempo, era ancora ben lontano dall’impegnarsi in politica”. Il Pd ha chiesto al Pdl di rispettare le sentenze. “La sentenza della Cassazione sul lodo Mondadori non sconvolge le attese degli osservatori. Bondi farebbe bene a smettere i panni dell’incendiario, ricordando che le sentenze in uno stato di diritto vanno rispettate”. ha detto il deputato democratico Ettore Rosato.
Dura la presa di posizione della figlia di Berlusconi, Marina, ora a capo di Mondadori: “Questa sentenza non è giustizia, è un altro schiaffo alla giustizia. Rappresenta la conferma di un accanimento sempre più evidente. E la sua gravità lascia sgomenti. Da vent’anni certa magistratura assieme al gruppo editoriale di Carlo De Benedetti tentano di eliminare dalla scena politica mio padre aggredendolo su tutti i fronti. E’ una nuova, bruciante sconfitta per la giustizia, una ferita profonda per quanti si ostinano ancora a credere nei valori della giustizia e della verità. Ma noi non ci arrendiamo – conclude Marina – Percorreremo tutte le strade che riguardo alla sentenza l’ordinamento consente perchè questi valori possano tornare a essere rispettati”.
Anche Piazza Affari ha risentito della sentenza della Cassazione sul Lodo Mondadori. Con esiti opposti. Se da una parte il titolo Mediaset alle 15.20 ha azzerato i pochi guadagni della giornata segnando un debole -0,59%, dall’altra il titolo Cir è volato con un rialzo del 5,24%.
Andrea Turco