Berlusconi, la stampa estera aspetta il voto: “Giunta ostaggio delle paure di tutti i partiti”
Il vizio più grave, dunque, è voler far dipendere la vita del governo di Enrico Letta dalla decisione della Giunta?
“Senza dubbio, è assurdo che le discussioni tra le forze politiche e al loro interno su questa questione possano avere effetti sulla sopravvivenza del governo”.
Davvero nessuno di voi immaginava che le cose potessero andare così?
“Beh, in realtà non si è stupito più di tanto chi conosce abbastanza bene l’Italia e, in particolare, le pratiche che si sono osservate da quando Silvio Berlusconi è entrato in politica e quando era lui al governo, per cui si può dire che quasi ogni regola sia stata stravolta o addirittura cancellata, a beneficio della propaganda e di altri aspetti che non dovrebbero fare parte di una democrazia. I colleghi che invece sono venuti appositamente dall’estero in questi giorni hanno fatto sicuramente più fatica a capire”.
Se fanno fatica a capire, immagino quanto sia faticoso spiegare la situazione a lettori e telespettatori…
“E’ difficile a tal punto che molti di noi, me compresa, hanno scelto di intervistare singoli esponenti che erano in grado di spiegare con chiarezza anche gli aspetti giuridici della questione. Spiegare con freddezza il fatto che un personaggio politico come Berlusconi non riesca a essere allontanato dalla vita politica nemmeno in seguito a una sentenza definitiva è praticamente impossibile, quando nei nostri paesi c’è chi è costretto a dimettersi per molto meno e non a quasi 77 anni, ma anche a 40 o poco più”.
Quindi non si arriva nemmeno a un procedimento di decadenza come avviene ora?
“No, normalmente si dimettono loro quando emerge un fatto che da noi è ritenuto grave. Prendi il caso di Karl-Theodor zu Guttenberg in Germania: nel 2011 si è scoperto che lui aveva copiato una parte importante della tesi di dottorato e nel giro di una decina di giorni ha lasciato il suo incarico di ministro degli esteri. In genere, tra l’altro, si dimettono per volontà loro perché sanno che, anche se magari non hanno commesso un reato ma semplicemente una scorrettezza, non sarebbero più accettati e i partiti non li candiderebbero più, perché l’opinione pubblica non tollererebbe la loro presenza. E anche questa è una differenza rispetto all’Italia…”
Una ragione in più che rende difficile la spiegazione?
“Esatto. Lunedì sera ho visto dei sondaggi che davano il Pdl comunque in una buona posizione, giusto a due punti dal Pd. Ora, considerando che il Pdl è un partito di Berlusconi e che i dirigenti sono stati tutti scelti da lui, al punto che loro stessi dichiarano tranquillamente in televisione che tutti i livelli alti del partito gli sono riconoscenti perché devono a lui qualcosa, è sorprendente vedere che l’elettorato continui a tollerare questo tipo di partito e questo leader politico, difendendolo ancora, è qualcosa che per noi è totalmente incomprensibile. Non a caso, amici, parenti e colleghi che mi chiamano mi chiedono ‘Com’è possibile che Berlusconi non se ne vada?’
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