L’obiettivo sbagliato: in Grecia donna prende a calci bambina rom.
Dimitris Messinis, fotografo dell’Associated Press, è stato testimone di una scena molto triste mentre passava casualmente da Dionysoy Aeropagitoy. Una strada affollata di turisti, musicisti di strada e commercianti di souvenir proprio sotto l’Acropoli di Atene.
Messinis ha, inoltre, deciso di immortalare l’accaduto con una foto che, riportata da Greek Reporter, è subito diventata virale sul web.
Siamo vicino al Nuovo Museo dell’Acropoli e a una fermata del Metrò, una bambina rom di sei, forse sette anni, suona la fisarmonica e ogni tanto riceve “mezzo euro o mezzo dollaro” – riferisce il testimone oculare – dai turisti che passano, a un certo punto le si avvicina una donna, proprietaria di una bancarella di souvenir poco distante da dove la bambina sta elemosinando qualche spicciolo.
La donna di mezza età “con indosso i tipici simboli della middle-class e, in mano, una rivista di moda”, senza remore e indugi, dà un primo calcio alla bambina, poi un altro come se stesse cercando di “togliere della sporcizia dalla strada”.
Non contenta, si rivolge ai turisti invitandoli a non dare dei soldi alla giovanissima mendicante; di fronte alle proteste del fotografo che assiste incredulo alla scena, la commerciante, si giustifica così: “Signore, questa bambina non fa gli scontrini” poi aggiunge “dobbiamo mandare via quelli che evadono le tasse”.
Nell’Atene di Alba dorata, partito neonazista e xenofobo, sembra aver fatto breccia il racconto di una crisi in cui anche i mendicanti si trasformano in “evasori fiscali” quindi responsabili della crisi economica.
Anche l’ipocrisia ha una parte in questa storia visto che, notoriamente, i commercianti greci, sono tra i primi in Europa per quanto riguarda l’evasione fiscale e i greci stessi ne conoscono le responsabilità nella grave situazione in cui versa il paese.
Dopo essere rimbalzata sui media nazionali e di tutto il mondo, il dipartimento per i minori dell’Attica ha aperto un fascicolo contro la donna.
Mentre tutta la Grecia si chiede se i più poveri e i più deboli siano il giusto obiettivo, contro cui scagliarsi per combattere il tracollo economico, che sta diventando sempre più sociale ed umano.