Il Parlamento europeo potrebbe presto riconoscere (senza vincolo) il reato di associazione mafiosa
Esattamente il 25 ottobre 2011 il Parlamento europeo approvava una risoluzione sul crimine organizzato. L’europarlamentare Idv Sonia Alfano è stata prima firmataria e relatrice del provvedimento. Una volta ottenuto l’ok di Strasburgo, nel marzo 2012, è nata la Commissione speciale sul crimine organizzato, la corruzione e il riciclaggio di denaro sporco (CRIM).
Secondo alcuni esperti del settore, la costituzione di tale organismo rappresenterebbe il primo nucleo di una futura Commissione antimafia europea. In effetti una recente decisione della CRIM, presieduta dall’Alfano, potrebbe andare incontro a questa esigenza sempre più incombente.
Ieri, Salvatore Iacolino, membro del Parlamento europeo eletto in Grande Sud – il movimento siciliano che fa capo all’ex forzista Gianfranco Micciché – ha presentato un rapporto finale in Commissione (approvato con 29 si e 7 astensioni) che chiede ufficialmente ai 28 stati membri dell’Unione di riconoscere il reato di associazione mafiosa nei loro ordinamenti giuridici e di “armonizzare la definizione di criminalità organizzata”. In pratica si tratta di stabilire norme e procedure comuni per colpire le organizzazioni mafiose, che da tempo hanno allargato i propri traffici in tutta l’area Ue.
Peccato però che il testo che verrà sottoposto il 22 ottobre al voto dell’assemblea di Strasburgo, riunita per l’occasione in seduta plenaria, non sarà vincolante. Iacolino si ritiene comunque molto soddisfatto per la decisione approvata dalla CRIM: “Un risultato straordinario – dopo un’intensa attività durata 18 mesi – che segna un punto di svolta nelle politiche dell’Unione Europea nell’individuare le priorità necessarie per creare una road map di efficace contrasto dei fenomeni criminosi a livello europeo e mondiale nel periodo 2014-2019”.
E non è tutto. Iacolino ha anche avanzato la proposta di fissare una ricorrenza annuale, a livello europeo, che ricordi le vittime delle mafie e della criminalità organizzata tout court. L’europarlamentare siciliano conferma che “nell’ambito delle attività della Commissione abbiamo previsto una ‘Giornata europea della memoria e della responsabilità’ per ricordare le vittime innocenti della criminalità organizzata e il sacrificio di chi è stato ucciso per averla combattuta, nella consapevolezza che la sfida al crimine organizzato è europea e va affrontata e contrastata insieme”.
Nel rapporto della CRIM sono contenute altre richieste precise: l’abolizione del segreto bancario e dei “paradisi fiscali”, il contrasto al traffico di essere umani, la lotta contro il voto di scambio e provvedimenti più severi in materia di scommesse sportive, per eliminare il fenomeno del match fixing.
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Il presidente della Commissione speciale sul crimine ha ricordato l’enorme sforzo profuso all’interno delle istituzioni Ue nella battaglia per la legalità: “Questo non è un testo che resterà nel cassetto. Chi sarà eletto nella prossima legislatura avrà il compito di portare avanti la nostra battaglia”, ha sottolineato la figlia di Beppe Alfano, il giornalista ucciso dalla mafia nel ‘93.
L’europarlamentare Idv lancia infine un monito in vista delle prossime elezioni europee di giugno: “Durante questi lunghi mesi di lavoro abbiamo acceso i riflettori sulla dimensione internazionale della mafia e della corruzione per trovare gli strumenti per contrastare questi fenomeni. Ora spetta alla Commissione Ue assicurare che le misure che abbiamo raccomandato vengano messe in pratica. Il Parlamento europeo continuerà a fare pressione per questo”.
Più che un’esortazione, l’appello di Sonia Alfano sembra essere un grido nel deserto che, nell’Europa dell’austerity, difficilmente avrà una qualche eco.