Non si sa ancora quando si voterà per il prossimo rinnovo del Parlamento, ma Rosy Bindi non ha dubbi. Per Silvio Berlusconi la campagna elettorale è iniziata ieri con la trasmissione del videomessaggio, anche se magari lui non potrà candidarsi o rivestire cariche.
E se, di fatto, il video di ieri sera ha fischiato l’inizio della lunga (o breve, a seconda di come si metteranno le cose) marcia verso il voto, significa che in qualche modo il Cavaliere ha impresso una data di scadenza, anche molto vicina, all’esecutivo guidato da Enrico Letta. “Per quanto mi riguarda – spiega la Bindi – con questo discorso Berlusconi ha staccato la spina al governo”.
Intervistata da Repubblica, l’ex ministra della sanità si impegna in una doppia lettura del messaggio del fondatore del Pdl: “Si può leggere la performance di Berlusconi in due maniere: esaltando gli aspetti patetici, che pure ci sono, derubricandolo al già visto, al già sentito, prendendolo in giro. Oppure c’è una seconda lettura: prendere sul serio le sue parole. Io preferisco quest’ultimo approccio e dico che il discorso che abbiamo sentito è eversivo, anticostituzionale, un manifesto elettorale, il primo della nuova Forza Italia fatto nello stile format di 20 anni fa”.
Ciò non toglie che, nel testo del messaggio, la stessa Bindi riconosca “la solita retorica contro l’oppressione fiscale, contro la burocrazia, contro lo Stato. Quasi lui non fosse stato in Italia, e al governo, negli ultimi 20 anni. Sono tutti slogan vecchi che non aiutano il Paese e anche lontani dal programma del governo”.
Ora però il partito di Berlusconi è una parte importante del governo e l’ex presidente del Pd – in passato oggetto di vari attacchi berlusconiani – trae le conseguenze dalle parole di ieri: “Questo messaggio è denigrazione pura contro la sinistra, un macigno sulla strada che stiamo facendo assieme al Pdl. Visto che ho deciso di prenderlo sul serio ci leggo una chiara presa di distanza dal percorso delle larghe intese”.
La Bindi non manca poi di fare qualche rilievo sulla posizione di condannato di Berlusconi e sui suoi attacchi alla magistratura: “Mi chiedo quanti condannati in terzo grado possano gridare a reti unificate di essere innocenti e invitare alla ribellione i cittadini. Già questo dimostra il tradimento dei principi della Carta. Per noi la magistratura è una cosa seria, le sentenze vanno rispettate”.
Gabriele Maestri