Continua a colpi di moniti e post il duro confronto tra il M5S e il Presidente della Camera Boldrini. Non si è fatta attendere un attimo, infatti, la risposta del leader pentastellato Beppe Grillo dopo il rinvio del ddl sull’omofobia, oggetto di accese discussioni in aula nella giornata di ieri. Dal Colle era intervenuto anche Giorgio Napolitano che, attraverso la solita nota ufficiale, aveva definito “gravi e perfino turpi” le opinioni dei 5 stelle nei confronti della Boldrini.
Rispetto. Questo è il tema su cui si concentra Grillo nel post mattutino. “Quasi nove milioni di italiani hanno votato per il M5S per un cambiamento. Queste persone meritano rispetto” si legge sul blog. Continua, poi, attaccando la Boldrini definendola “un oggetto di arredamento del Potere, non eletta, ma nominata da Vendola”. L’accusa rivolta dal M5S è di aver abbandonato la sua imparzialità, ergo di essere troppo a favore “delle larghe intese” e di rimproverare “dal suo scranno” i rappresentanti del M5S “come degli scolaretti”.
Come spesso accade, l’ex comico genovese, inizia ad andare all’assalto della casta e del rapporto tra cittadini e rappresentanti in Parlamento. “Hanno ignorato il referendum sull’abolizione del finanziamento pubblico, hanno nominato i loro rappresentanti in Parlamento con il Porcellum sottraendo la decisione ai cittadini, questo dal 2006, per due legislature con buona pace degli attuali proclami e pruriti presidenziali”. “Rispetto” conclude. “Lo pretendiamo e ce lo prenderemo democraticamente, ma implacabilmente. Non accettiamo lezioni da chi si pone fuori dalla democrazia.”
Giacomo Salvini