Son bastate 48 ore a toglierci ogni sorriso.In due giorni l’Italia saluta prima l’Europeo e poi la qualificazione al prossimo Mondiale. Dopo la sconfitta contro la Lituania a darci un’altra sofferenza ci pensa l’Ucraina.
La finale di consolazione comincia in maniera equilibrata: la posta in gioco è di quelle che contano. Gli azzurri appaiono concentrati e sicuri di sé: Melli e Gentile mettono due triple consecutive e il primo quarto si chiude 17-13.
Finalmente i ragazzi di Pianigiani dominano a rimbalzo e sono solidi in difesa. Il secondo quarto vede i nostri avversari cresce costantemente.
La rivelazione Mishula, dopo la buona prova contro la Croazia, si carica sulle spalle la squadra ucraina piazzando 5 punti consecutivi e portandosi a meno uno dall’Italia. La nostra nazionale però gira bene palla e Aradori piazza un importantissimo tiro da lontano. Si continua a combattere punto a punto, Datome perde due palle di fila e l’Ucraina va addirittura in vantaggio. Il nostro capitano si riscatta subito: si prende con coraggio una tripla e rimedia alle palle perse in precedenza.
L’inerzia è dalla nostra parte: gran contropiede azzurro con Cinciarini che serve Aradori , miglior marcatore azzurro con 12 punti in 15 minuti. Alessandro Gentile compie una giocata mostruosa: percorre tutto il campo in felicità, ribalta l’azione e schiaccia con violenza in faccia a due avversari. A Gentile risponde subito Jeter: tripla e vantaggio ucraina. Il secondo quarto si conclude così sul 35-34 a favore dei nostri avversari. Le statistiche dei falli non ci sorridono affatto: Cusin arriva alla fine del primo tempo con 3 falli commessi e costringe Pianigiani a fare a meno del suo libero titolare per diverso tempo.
Il secondo tempo inizia così come si era concluso il primo: Jeter a segno e Italia a inseguire. La nostra nazionale è frettolosa in attacco e non riesce a far girare palla con la tranquillità del primo quarto. Ne consegue una partita nervosa e piena di errori al tiro: gli ucraini mantengono il vantaggio senza particolari patemi.
All’Italia saltano i nervi quando gli arbitri infliggono un fallo tecnico agli azzurri, che scivolano a 7 punti dall’Ucraina e vedono il Mondiale allontanarsi pericolosamente. I lunghi ucraini chiudono ogni nostra penetrazione e stoppano senza pietà i tentativi di Belinelli e Aradori. Come nei quarti contro la Lituania l’Italia smette di correre e subisce un sorprendente blackout. I nostri avversari scappano a dieci punti di vantaggio e Pianigiani chiama il time out.
Il momento è delicatissimo: la confusione annebbia le menti degli azzurri, che continuano a prendere tiri azzardati. Belinelli e compagni rimangono a secco per 5 minuti: assistiamo ad un film già visto contro i lituani. Quando tutto sembra perduto Melli piazza una tripla fondamentale subito cancellata dalla magia di Jeter. Il play maker naturalizzato ucraino decide la partita con due canestri difficilissimi e allontana le minacce azzurre. La terza tripla di Melli alimenta le nostre flebili speranze, Aradori le infiamma mettendo a segno due tiri liberi che valgono il meno cinque. Sul più bello però Cinciarini si fa stoppare e Jeter dalla lunetta non perdona.
L’ultimo quarto ci punisce nuovamente: la partita si conclude 58-66. Per la nostra Nazionale un Europeo cominciato in maniera entusiasmante si chiude nella maniera più brutta: Lituania e Ucraina ci hanno tolto sia l’Europeo che il Mondiale.