La figura di Laura Boldrini resta di nuovo al centro delle cronache politiche: che se ne parli bene o male, il nome della Presidente della Camera non “smonta” mai dalle pagine di giornali, siti e dai tiggì. Dopo le polemiche che l’hanno investita negli ultimi giorni, soprattutto per le parole che le hanno riservato Beppe Grillo e il MoVimento 5 Stelle, oggi la Boldrini interviene di nuovo sul ruolo del Parlamento: per lei è (anche) questione di stile.
“Non vorrei che alla Camera l’Assemblea diventasse un luogo dove c’è un confronto muscolare, un ring, non è quella la natura dell’aula parlamentare” ha detto alla stampa a margine di una visita con il presidente della Puglia Vendola alla Fiera del Levante di Bari. “Scadere anche negli insulti e nelle provocazioni, non aiuta a ricucire con gli italiani: gli italiani vogliono altro, che chi è in Parlamento lavori, produca delle leggi che vadano a favore del Paese, leggi capaci di dare risposte al Paese non gente che fa atti eclatanti o che si lascia andare a manifestazioni che poi non hanno un impatto positivo”.
Impossibile non pensare a quanto accaduto a partire dalla riapertura della Camera (compresa la seduta agostana che aveva scatenato polemiche da parte del M5S), con la presidente che parla di “tensioni a volte assolutamente gratuite, non necessarie“.
“Credo che i lavori vadano svolti nell’aula parlamentare con gli strumenti che la Costituzione offre. L’opposizione oggi ha degli strumenti e li ha nell’aula parlamentare”. Questo in un certo senso sembra una legittimazione dell’ostruzionismo, ma arriva subito la precisazione: “Chi sta dentro il Parlamento deve poter utilizzare al meglio quegli strumenti. Chi sta fuori, ha altri modi e strumenti di protesta”.
E a Nichi che in questi giorni ha accusato i parlamentari vicini a Grillo di “fondamentalismo”, risponde direttamente la Boldrini, facendo riferimento alla sua esperienza in campo internazionale: “Pensavo di aver visto l’estremismo fondamentalista in Afghanistan al tempo dei talebani, evidentemente non avevo ancora visto tutto”.
Gabriele Maestri