Renzi attacca Letta “Instabilità non sia scusa”
“Il Pd sarà in grado di vincere solo se sarà in grado di dire parole nuove e che profumano di speranza e se sarà in grado di collegare le parole che dice ai fatti. In questi venti anni c’è stata totale lontananza tra quello che abbiamo detto alle elezioni e quello che abbiamo fatto. Ci vuole la coerenza e il coraggio della politica”. Inizia col botto l’intervento di Matteo Renzi all’assemblea Pd. Il sindaco di Firenze sprona il suo partito a tornare protagonista sulla scena politica. “Sono qui per dirvi che sogno un partito democratico che abbia l’ambizione di governare il Paese e, lo dico a Fassina, di governare l’Italia da soli perché la linea la dobbiamo dare noi”. Invita il Pd a fare autocritica “La crisi riguarda tutti noi. In questi 20 anni ci siamo stati anche noi e se non siamo stati in grado di interpretare il cambiamento il problema è anche nostra. Dobbiamo capire perché abbiamo perso, perchè siamo il terzo partito tra gli operai”.
Poi con il premier Enrico Letta usa il bastone e la carota. “A Enrico Letta va il nostro appoggio totale, condiviso” però “sostenere che lo sforamento del tetto del 3% del rapporto deficit-Pil sia colpa dell’instabilità politica è ingiusto. Non si può dare la colpa alla politica o all’instabilità politica”. Infine annuncia che una volta stabilite le regole del Congresso, il suo tour elettorale partirà da Bari perché il “Pd deve avere al centro i sindaci”. E promette “Se dovessi essere sconfitto, sarò in prima fila al fianco di Gianni Cuperlo o di chi vincerà”.