Nell’ultimo match di consolazione Serbia e Italia si giocano l’accesso ai Mondiali 2014. Vincere vuol dire strappare il pass per il Mondiale e archiviare con un sorriso l’Europeo sloveno.
Nonostante l’importanza della sfida il primo quarto vede scendere in campo solo i nostri avversari. Il lungo serbo Krstic vince ogni scontro con Cusin e sottocanestro fa il bello e cattivo tempo. La difesa italiana fa acqua da tutte le parti, schiantata dalla fisicità avversaria. Il primo quarto diventa un incubo: il distacco aumenta di minuto in minuto e la spirale negativa non sembra avere fine. Gli azzurri sono spaesati e in attacco mancano idee di qualità. Il suono della sirena è accolto con un sospiro di sollievo da Pianigiani: dopo dieci minuti la Serbia è avanti 27 a 11.
L’attesa reazione azzurra stenta ad arrivare e i serbi continuano a dominare a rimbalzo. La freschezza atletica dei nostri avversari quasi ci ridicolizza: Belinelli e compagni appaiono stanchi e demotivati. Le sconfitte contro Lituania e Ucraina hanno tolto adrenalina e coraggio alla nostra Nazionale, apparsa troppo umorale nel corso di questo Europeo. La giovane età della nostra rosa è spesso sinonimo di cali di concentrazione e pericolosi blackout, purtroppo visti e rivisti in Slovenia. Con quattro minuti da giocare nel secondo quarto l’Italia si porta a 9 punti di svantaggio ma non basta: un canestro pazzesco di Micic allontana di nuovo gli azzurri. Fino a questo momento ogni tentativo di recupero azzurro viene smorzato con disarmante facilità. Un primo tempo da dimenticare si chiude sul 41-27. Il dominio serbo è totale.
Nel secondo tempo sembra cambiare la musica: Cusin schiaccia e finalmente domina a rimbalzo. Marco Belinelli prova a trascinare i suoi e, dopo 7 errori consecutivi al tiro, piazza finalmente una tripla. Sotto di 14 punti capitan Datome prova a guidare la reazione italiana. Belinelli mette una tripla, Cinciarini colpisce in contropiede: siamo a meno nove. Nel momento migliore dell’Italia Nedovic, il nostro incubo, segna da tre allo scadere dei 24 secondi e stempera ogni bollore. Gli errori dalla lunetta di Cinciarini e lo sfondamento di Belinelli chiudono il terzo quarto con l’Italia sotto di undici. Vladimir Stimac inaugura l’ultimo quarto con 5 punti consecutivi, ai quali risponde l’immenso Gigi Datome. Nonostante gli sforzi azzurri la Serbia è lontanissima: solo un miracolo può cambiare il risultato finale. I continui rimbalzi serbi uccidono ogni possibilità di recupero e la tripla di Kalinic a tre minuti dal termine sigla la parola fine al match.
I secondi passano incessantemente e l’Italia vede prender forma lo spettro dell’addio ai Mondiali. La delusione negli occhi dei nostri ragazzi è palpabile: una prima fase magica ha lasciato spazio all’uscita ai quarti contro la Lituania.
Nonostante Ucraina e Serbia ci escludano la possibilità di una qualificazione diretta ai Mondiali rimane la consapevolezza di una Nazionale che ha portato entusiasmo e orgoglio in un ambiente depresso. Il riavvicinamento dei tifosi è la base dalla quale ripartire per far tornare il basket italiano nei posti che merita.